Cronaca / Bergamo Città
Martedì 06 Maggio 2014
I sei candidati sindaco a confronto
su governo locale e bene comune
Sono stati invitati tutti e sei i candidati sindaco, martedì 6 maggio (alle 20,45 all’oratorio di Santa Caterina in via dei Celestini 4), al confronto che conclude il percorso «Governo locale e bene comune», organizzato dal tavolo progettuale sociopolitico dei direttori degli uffici pastorali della Curia.
Sono stati invitati tutti e sei i candidati sindaco, martedì 6 maggio (alle 20,45 all’oratorio di Santa Caterina in via dei Celestini 4), al confronto che conclude il percorso «Governo locale e bene comune», organizzato dal tavolo progettuale sociopolitico dei direttori degli uffici pastorali della Curia, dai vicariati della città e dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali (Cdal).
Un cammino di avvicinamento alle elezioni comunali del 25 maggio, che si è snodato in tre tappe nei vicariati, durante le quali cittadini, parroci ed esponenti di diverse associazioni hanno approfondito i temi Generazioni, Fragilità e Abitare. «Per uno sguardo amministrativo attento a costruire relazioni buone con i cittadini che abitano e conoscono i quartieri», spiega il coordinamento del percorso.
«Le tre aree tematiche - aggiunge - sono state affrontate con l’attenzione di analizzare in profondità le situazioni di bisogno e fatica, ma anche di valorizzare le risorse che le comunità già mettono a disposizione della città e del suo futuro governo».
A fare da sfondo al dibattito (moderato dal caporedattore de L’Eco Andrea Valesini) di stasera tra i candidati a Palafrizzoni - in ordine alfabetico, Rocco Gargano, Giorgio Gori, Mirko Isnenghi, Andrea Palermo, Franco Tentorio e Marcello Zenoni - sarà quindi il documento-sintesi, frutto dei laboratori. «Si tratta non solo del frutto di un bel percorso - lo presenta il coordinamento - ma anche del segno di una comunità che sempre più riafferma che ognuno deve essere responsabile della costruzione della città e tanto più i cristiani, ai quali, per vocazione al bene comune, non è concesso di disinteressarsi dell’evoluzione del vivere civile. Piuttosto, con creatività, intelligenza e competenza, devono prendere parte alla realizzazione di una società in cui crescano l’umanizzazione e la qualità della convivenza, anche assumendosi il compito di diventare presidio costante e competente per l’attività di governo locale».
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