I poliziotti in pausa al BarH
Un agente scrive: «C’è caffè e caffè»

Si chiama «Parole in giacca blu» ed è un blog delle forze dell’ordine dove la notizia degli agenti in pausa per un caffè al BarH di via Carducci è stata ripresa e commentata. Ecco cosa scrive, dopo anche i nostri tanti commenti online.

«C’è caffè e caffè e agli italiani, chiunque essi siano non levategli la tazzina, una sorta di rito, di protocollo di sopravvivenza che non deve essere in alcun modo modificato. Nelle lunghe giornate, specie nelle nottate di chi solca le strade con una divisa indosso, il caffè diventa il fedele alleato per rendere più leggere quelle 6 ore di lavoro specie quando è necessario darsi una scossa e non crollare sotto i colpi della stanchezza specie nelle ore notturne» si legge online.

«Il rito del caffè, che per tanti è a mezza mattinata, per chi pattuglia le strade si consuma quasi sempre all’inizio del turno, un modo per fare gruppo, per fare il punto, per raccontarsi le novità personali e lavorative, una specie di breafing tutti insieme».

«Deve essere stato però molto caldo quello che si è consumato a Bergamo dove, a detta di un solerte giornalista di Repubblica, alcune Volanti della Questura di Bergamo si sono intrattenute per oltre un’ora all’interno di un locale della zona insinuando che il personale in divisa fosse impegnato in un prolungato aperitivo. Anche se quel caffè non era caldo di sicuro è diventato amaro per gli agenti che loro malgrado si dovranno giustificare per quel piccato articolo che fa le pulci a un comportamento difficile da spiegare ai non addetti ai lavori che sempre di più si appostano, fotografano e filmano per contestare qualsiasi tipo di atteggiamento scorretto o presunto tale da parte delle divise».

«Riunirsi tra volanti in servizio per consumare insieme un caffè può essere scandaloso per chi lavorando in un comune ufficio può permettersi la pausa tutti insieme davanti a un’unica macchinetta, più difficile è capirlo se a riunirsi sono equipaggi che presidiano il territorio ma che al pari di altri lavoratori non hanno meno bisogno di potersi conoscere, fare gruppo, diventare prima di tutto amici e poi anche colleghi».

«Nella logica di disumanizzazione del lavoro del poliziotto sicuramente si inserisce bene questo testo ma che deve sollevare tra gli addetti ai lavori la consapevolezza che, probabilmente, sono diventati più pericolosi certi benpensanti cittadini rispetto ai loschi figuri che girano nelle nostre città».

«E’ indubbio che se davvero sono rimasti fermi un ora, così come recita quel testo, la sosta non è stata sicuramente intelligente, certamente censurabile, non tanto però da farne un articolo che aiuta solo a rendere più distante le divise dalla cittadinanza».

«Di sicuro deve cambiare il modo di pensare di alcuni soggetti in uniforme, prendere coscienza che la gente non intende più perdonare situazioni facilmente strumentalizzabili, moltissime città anche se non sono ostili alle forze dell’ordine spesso si rendono tali anche grazie a questi articoli, non credo serva a migliorare gli uomini in divisa, di certo non aiutano il cittadino a sentirsi più sicuro».

«Per questo ringrazio quel colonnello dei Carabinieri che a Imperia ha radunato le sue pattuglie e offerto ai suoi uomini in divisa, come ringraziamento, un caffè per il lavoro svolto,un gesto normale con tanto di articolo apparso sui giornali. Evidentemente a Imperia il caffè è migliore e più dolce di quello di Bergamo. In fondo lo sappiamo tutti, c’è caffè e caffè…».

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