I Pirati replicano: «Uno Stato fascista ci censura»

«Siamo abbastanza abituati alle Nazioni fasciste che non permettono la libertà di parola». La risposta dei gestori di The Piirate Bay alla decisione di bloccare l’accesso al loro sito dall’Italia è stata immediata: un comunicato nella loro home page avverte gli internauti che c’è qualcosa di importante da leggere per chi arriva nella Baia dall’Italia. Il comunicato se la prende con le leggi italiane, accusate di risalire al periodo fascista; se la prende con Berlusconi - definito un "fascist leader" - reo di essere «legato a compagnie che sono in competizione con The Pirate Bay»; se la prende anche con Giancarlo Mancusi, il sostituto procuratore che conduce l’indagine. Accuse a tutto campo verso chi ha solo deciso di far rispettare la legge italiana.Guardando il sito online ci è però venuta immediatamente una domanda: come è possibile leggere quello che c’è scritto se il sito è stato oscurato? La risposta è nel comunicato dei gestori: i quali hanno semplicemente cambiato l’Ip (l’indirizzo che da accesso al portale). Come sempre, fatta la legge trovato l’inganno.La battaglia, per la magistratura italiana, si annuncia quindi difficile: anche perché i Pirati confermano che «noi non vogliamo un’internet censurata. E la guerra inizia qui ....»(12/08/2008)

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