I medici ci mettono il nome
Dilaga il #buongiornoiosono

Prima le secchiate gelate, ora invece l’hashtag « buongiornoiosono...»: per il 2015 è questa la nuova campagna «virale» su temi sanitari (la prima importata dagli Usa, la seconda dalla Gran Bretagna).

Le «docce fredde» avevano visto in campo vip, personalità del mondo scientifico e medico e gente comune per raccogliere fondi a sostegno d ella ricerca sulla Sla, Sclerosi laterale amiotrofica, l’hashtag del buongiorno invece vede soprattutto i medici (oltre ai loro Ordini, associazioni, rappresentanze sindacali, ospedali) a «mettere la faccia» o meglio il nome e il cognome per far diventare la sanità più vicina alla popolazione.

Perché, bisogna ammetterlo, almeno una volta a chiunque sarà capitato di andare in ospedale, essere visitato o curato da medici e non sapere neppure come si chiamassero. La versione italiana della campagna, che sta già dilagando su twitter, facebook e altri social, ha anche una matrice bergamasca: è stata infatti rilanciata dall’associazione «Slow medicine», il cui presidente è l’orobico Antonio Bonaldi , 64 anni, già direttore sanitario degli allora Riuniti di Bergamo, poi dell’Azienda ospedaliera di Verona, quindi degli Istituti clinici di perfezionamento di Milano e poi del San Gerardo di Monza.

L’iniziativa ha preso il via nel Regno Unito: #hellomynameis , è stata lanciata da Kate Granger, medico, ammalata di tumore, dopo una sua esperienza in ospedale. E adesso tocca, in Italia, a Slow medicine. «La relazione con il paziente è un elemento essenziale della cura», sottolinea Antonio Bonaldi. L’associazione ha invitato tutti gli aderenti e simpatizzanti a utilizzare il cartello ufficiale della campagna #buongiornoiosono : la «catena virale» si è già scatenata, sui social con fot , nome, ruolo degli aderenti e l’hashtag annesso,e Slow medicine ha predisposto una gallery così che sia consultabile da chiunque.

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