Una sorta di sciopero della fame in carcere a Bergamo per sollecitare l’amnistia. Da cinque giorni il 90% dei detenuti rifiuta il cibo del carrello mensa per protestare contro il sovraffollamento, in vista della riunione della commissione Giustizia della Camera, in programma oggi a Roma. Un incontro visto dai detenuti come ultimo tentativo per arrivare a un provvedimento di clemenza.
Lo sciopero della fame nei giorni scorsi aveva già interessato anche altre carceri italiane, come Belluno e Verona. Da venerdì scorso i detenuti, oltre a rifiutare il cibo, battono – come forma di protesta – le posate contro i piatti per una ventina di minuti. Il cibo rifiutato è stato donato al camper del progetto «Esodo». I detenuti si limitano a consumare il cibo che si procurano da soli. «È una manifestazione pacifica – spiega il direttore del carcere, Antonino Porcino –. L’amnistia? Sarebbe una boccata d’aria, ma non la soluzione dei problemi». (10/01/2006)
© RIPRODUZIONE RISERVATA