I cittadini danno il voto agli enti pubblici
Per l’88% il vero «sprecone» è lo Stato

Presentata a Bergamo la ricerca Ipsos per Anci: è lo Stato l’ente percepito dai cittadini come più «sprecone», seguito da Regioni e Province, mentre i Comuni vengono visti come i più virtuosi in un clima di generale sfiducia nelle istituzioni.

Il dato emerge dalla ricerca «Le opinioni dei sindaci e dei cittadini lombardi» realizzata da Ipsos per Anci Lombardia, presentata il 14 gennaio a Bergamo, sulla base delle risposte fornite da un campione di sindaci e cittadini residenti nella Regione. In calo rispetto alle rilevazioni degli scorsi anni il numero dei lombardi che vedono il proprio sindaco come parte della cosiddetta «casta». Ne è convinto il 34% degli intervistati nel 2014, mentre nel 2011 aveva dato risposta affermativa quasi la metà del campione. Secondo l’88% degli intervistati, quindi, nello Stato si concentrano «molti sprechi».

Seguono le Regioni (79%), le Province (75%) e infine i Comuni (45%), percepiti come gli enti più vicini alle esigenze dei cittadini. Nonostante i tagli agli enti locali e la crisi, inoltre, il 37% dei lombardi giudica positiva la qualità dei servizi fornita dal proprio Comune. Per il 18% è molto positiva, mentre per il 44% è negativa o molto negativa.

Dalla ricerca che ha messo a confronto le opinioni dei cittadini e degli amministratori locali su diverse tematiche emerge inoltre che «il pessimismo torna a crescere», e la maggior parte dei cittadini non vede ancora una via d’uscita dalla crisi economica.

Il 54% degli intervistati nel 2014 si dichiara, infatti, «colpito dalla crisi», con un trend invariato rispetto al 2013. Ma, rispetto all’anno precedente, aumenta la percentuale dei cittadini che prevede un peggioramento della propria condizione economica nei prossimi mesi. In un quadro di crisi economica, il 93% dei sindaci intervistati segnala quindi un aumento delle richieste di protezione sociale da parte dei cittadini nell’anno appena trascorso e l’85% si dichiara «non più in grado di fare fronte» a queste richieste a causa dei tagli agli enti locali.

Tagli nettamente percepiti dai cittadini che, per quasi il 40%, dichiarano di vedere in crisi i servizi essenziali. Secondo i lombardi, la scelta di aumentare il costo dei servizi erogati dai Comuni, quindi, «non è più sopportabile»: nel 2010 la maggioranza assoluta (56%) si dichiarava disposta, magari a malincuore, ad accettare una crescita delle tariffe, mentre quest’anno si scende al 25%, il punto più basso registrato.

La ricerca realizzata da Ipsos per Anci Lombardia ha rilevato, infine, il gradimento dei sindaci sulle politiche del Governo Renzi. Il 62% dei sindaci intervistati giudica negativa (30%) o molto negativa (32%) la Legge di stabilità. La manovra è positiva per il 17% e molto positiva solo per l’1% del campione. Secondo i sindaci, è quindi necessario unificare le tasse sugli immobili (68%) e lasciare interamente ai Comuni l’intero gettito di questa tassazione rinunciando in cambio ai trasferimenti statali (72%). Più di un quarto dei sindaci si dichiara inoltre favorevole alla soppressione delle Regioni, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi.

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