«Ho sparato al cane per difendermi
Mi ha aggredito nella mia proprietà»

«Ho sparato per difendere me e i miei ospiti». Si difende così Gianandrea Crippa, ingegnere settantunenne domenica pomeriggio, intorno alle 16 in via di Mezzo, a Fontana, ha sparato due colpi di pistola e ha ucciso la cagnolina della sua vicina di casa.

«Ho sparato per difendere me e i miei ospiti». Si difende così Gianandrea Crippa, ingegnere settantunenne domenica pomeriggio, intorno alle 16 in via di Mezzo, a Fontana, ha sparato due colpi di pistola e ha ucciso la cagnolina della sua vicina di casa. Sumi, un cane di razza rottweiler di due anni, è morta dissanguata dopo essere stata colpita a una zampa e al collo.

Secondo la polizia, che ha effettuato i rilievi, Sumi avrebbe potuto infilarsi attraverso un buco nella recinzione nella proprietà vicina. Ed è proprio nelle vicinanze della casa dell’ingegner Crippa, nella sua proprietà, che sono stati trovati i due bossoli di rivoltella e alcune tracce di sangue che confermerebbero lo sconfinamento del quadrupede. Che poi, una volta colpito, sarebbe tornato indietro, fino al retro della casa dei suoi padroni, dove sarebbe stato trovato poco dopo, senza vita, in una pozza di sangue.

Il settantunenne contattato telefonicamente, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma tramite il suo legale, l’avvocato Edmondo Raffaelli, ha fornito la sua versione dei fatti. «Il cane Sumi - si legge nel comunicato - era sfuggita ai proprietari (la famiglia Sonzogni, ndr) e si introduceva nella proprietà del mio assistito più volte, avvicinandosi ai suoi ospiti domenicali, tra cui una signora in attesa, del tutto presi alla sprovvista.

«Alla terza invasione - precisa il legale - il cane ha aggredito il nostro assistito, che era uscito di casa con una rivoltella per eventualmente spaventare il cane. Il cane, uscito dall’angolo destro, lo ha aggredito ringhiando ed egli, spaventatissimo, ha abbassato l’arma e ha sparato due colpi. I bossoli e gocce di sangue repertati dalla polizia di Stato sono all’angolo destro del portico e sul lato a monte dello stesso».

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