Grecia fuori, mercati traballanti
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L’esito del referendum in Grecia va alla prova dei mercati e delle istituzioni economico-finanziarie.

All’indomani del voto nel paese ellenico riaprono le piazze azionarie e il mercato dei titoli di Stato che guardano anche ai dati macro in calendario, come gli ordini all’industria tedesca e, soprattutto, l’indice Ism non manifatturiero Usa.

Intanto l’attenzione è rivolta alle dimissioni di Varoufakis. Tutti i quotidiani on line greci e le tv elleniche aprono con la notizia inaspettat« del ministro delle Finanze Yannis Varoufakis. «Notizia bomba», si legge sulle strisce informative delle televisioni. Già si è aperto il dibattito sulla opportunità del passo indietro del ministro più vicino ad Alexis Tsipras proprio alla vigilia della riapertura delle trattative sul debito greco.

Seduta tutta in ribasso per la Borsa di Tokyo in reazione alla vittoria dei «no» in Grecia nel referendum sulla trattativa con i creditori del paese. Risultato che getta pesanti ombre sulla possibilità che il paese del Mediterraneo rimanga all’interno dell’eurozona. La principale piazza asiatica ha aperto quindi in calo di oltre l’1% ed ha ampliato le perdite fino a cedere circa il 2,6% nel durante, con un mini recupero solo nel finale. L’indice Nikkei dei 225 titoli guida termina cosi’ a 20.112,12 in calo del 2,08% con una perdita di 427,67 punti. Male anche le altre piazze asiatiche dove le contrattazioni sono ancora in corso.

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