Puntuale, atteso, praticamente annunciato: a Grassobbio è nato un Comitato civico per dire no all’ipotesi di un nuovo stadio. Le avvisaglie del resto c’erano tutte e avevano preso ancora più corpo un paio di settimane fa in Consiglio comunale, quando le due liste civiche «Polo per Grassobbio» e «Insieme per Grassobbio» avevano manifestato il loro «no» all’ipotesi, o meglio alla disponibilità a vedere le carte avanzata dalla Giunta di Pierluigi Salvetti con Lega al seguito. Ieri la vicenda è ripartita proprio da Palazzo Belli, sede del Consiglio comunale del paese dell’hinterland, dove «Insieme per Grassobbio» ha presentato un’iniziativa «che vuole però andare al di là degli schieramenti ed è aperta a tutti», hanno spiegato i promotori. In sala un centinaio di persone, compatte nell’intenzione di dire «no» all’ipotesi Percassi e in generale a un nuovo impianto del genere.Una cosa va detta, di primo acchito non è una proposta di quelle modello «Nimby» (acronimo del motto inglese «non nel mio giardino», ovvero il favore verso una grande opera a patto la si realizzi in casa altrui) ma un’iniziativa sostenuta da una visione più ampia della realtà, dei problemi e delle prospettive del paese. A campione: 2.000 abitanti in più (il 33 per cento) previsti a fronte degli attuali 6.000, un vicino (vicinissimo) aeroporto che ha visto aumentare i suoi voli del 18 per cento e che da qui al 2010 punta a 7 milioni di passeggeri, l’A4 che nel tratto Milano-Brescia registra aumenti del 10 per cento di traffico, un rapporto di 1 azienda ogni 6 abitanti scarsi, il rischio del mercato ortofrutticolo al confine con Zanica, l’ipotesi che la chimica SigmaV3 sposti la produzione da Mozzo a Grassobbio. In parole povere, traffico, inquinamento, rischi per la salute e congestionamento.E alla maggioranza leghista «Insieme per Grassobbio» manda a dire che agitare lo spauracchio della cava non funziona più: «Anche perché era già stato usato un po’ di anni fa per il via libera alla Reggiani». Perché l’amministrazione Salvetti sostiene che costruendo lo stadio nella zona individuata dalla cordata Percassi si metterebbe il rischio fine alla cava lì presente, ma la risposta della sala è chiara: «Meglio 10 anni di cava che 100 con lo stadio».Ma i promotori ne hanno anche contro il previsto centro polivalente, proponendo in alternativa la costruzione del polo scolastico (una delle possibili contropartita per lo stadio da chiedere ai privati) con auditorium e piccolo palazzetto dello sport, utilizzando i 5 milioni di euro già stanziati per la prima (molto discussa) struttura. Fermo restando che il bersaglio grosso resta lo stadio, eventualità da rimandare al mittente a colpi di firma, anche perché l’ipotesi referendum abbozzata dal sindaco (che però aveva sempre parlato genericamente di «consultazione») «non si può fare per Statuto». E il clima prepartita a Grassobbio comincia a scaldarsi.(27/11/2007)
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