Cronaca / Valle Seriana
Lunedì 17 Febbraio 2014
Gorno, i figli dell’anziano morto:
«È stato curato amorevolmente»
«Mercoledì, il giorno prima della sua scomparsa, gli avevano organizzato una super festa di compleanno, con tanto di palloncini colorati e torta con la scritta “81 anni”. Ed Ettore ce lo avevano fatto trovare con tanto di giacca e cravatta».
«Mercoledì, il giorno prima della sua scomparsa, gli avevano organizzato una super festa di compleanno, con tanto di palloncini colorati e torta con la scritta “81 anni”. Ed Ettore ce lo avevano fatto trovare con tanto di giacca e cravatta. Questo per sottolineare che quanto è stato detto in questi giorni su quella casa e sulla responsabile ci ha davvero lasciato l’amaro in bocca. Per noi le accuse sono del tutto incomprensibili. Nostro papà era curato con amore, come fosse in una famiglia».
Antonio Cavalieri è uno dei quattro figli di Ettore, l’ottantenne morto giovedì all’ospedale di Piario e che, fino alla stessa mattina, era ospite nella struttura di via Monsignor Guerinoni 1 a Gorno, la cui titolare è stata denunciata dai carabinieri, al termine di un sopralluogo con il Nas e l’Asl, con le accuse di lesioni colpose, maltrattamenti e abbandono di incapace.
A poche ore dal funerale dell’ottantenne, che sarà celebrato alle 15 di lunedì 17 febbraio a Gazzaniga, il figlio Antonio, parlando anche per conto dei fratelli Melania, Barbara e Ivo, si dice esterrefatto per il caso scoppiato proprio a seguito della morte del padre, una vita trascorsa tra il suo lavoro di commerciante di abbigliamento e la grande passione per la musica jazz, che amava suonare.
«La collocazione di nostro padre a Gorno ci era stata suggerita due mesi fa dai Servizi sociali di Gazzaniga – spiega Cavalieri –: avevamo apprezzato un posto del genere perché, a differenza di un’anonima casa di riposo, lì sembrava davvero come una casa, come una famiglia. A Gorno poteva avere assistenza medica e infermieristica costante. Quando era uscito, due mesi fa, dall’ospedale di Gazzaniga, aveva già le piaghe da decubito ed era in condizioni comunque serie».
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