Gori presenta il suo programma:
città più abitata e più posti di lavoro

«Dedicheremo cinque anni a rilanciare le capacità di Bergamo, cercando di sfruttarne appieno le grandi potenzialità». Giorgio Gori lancia la sfida, il nuovo corso è racchiuso nelle 68 pagine che enunciano le linee programmatiche di mandato, illustrate ieri sera in Consiglio comunale.

«Un documento laborioso - sottolinea il sindaco -, ma che segna anche una nuova strada, un nuovo metodo che implica chiarezza e trasparenza. Ma allo stesso ci espone a una verifica puntuale, che saremo noi i primi ad adottare».

Gori parla di una Bergamo che deve diventare innovativa, attrattiva per le imprese, europea, amica dei giovani e della conoscenza con al centro l’Università. «Abbiamo di fronte molte sfide» chiosa. Il suo è uno sguardo a 360 gradi sulla città da realizzare, su obiettivi strategici e azioni da intraprendere. Con una priorità assoluta: «L’attenzione ai soggetti più fragili».

Un tema di primo piano, in un momento difficile per le casse dei Comuni. «Le risorse che non sono più sufficienti ci obbligano a progettare un nuovo tipo di welfare». Un nuovo modello comunitario, che allarghi l’orizzonte delle collaborazioni. «Ma dobbiamo anche fermare il declino demografico e facilitare il recupero di posti di lavoro, rendendo la città più attrattiva per idee, capitali e imprese, mettendo la nostra capacità di fare da regia a servizio delle forze economiche».

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