Sfida finale per il ballottaggio
Alla conquista dei voti nei rioni

Qualche attacchino è già tornato all’opera, e lo saranno ancor di più nei prossimi giorni: si apre la fase due della campagna elettorale, e i candidati Giorgio Gori e Franco Tentorio si preparano anche sul fronte della comunicazione.

Qualche attacchino è già tornato all’opera, e lo saranno ancor di più nei prossimi giorni: si apre la fase due della campagna elettorale, e i candidati Giorgio Gori e Franco Tentorio si preparano anche sul fronte della comunicazione.

Gori ha cominciato martedì, con 150 «Grazie» da appendere per la città, e ringraziamenti con relativo invito all’«ultimo sforzo» spunteranno mercoledì sera anche dal fronte opposto. A breve, poi arriveranno i nuovi manifesti programmatici di entrambi i candidati, con una sfida che sembra pronta a giocarsi soprattutto sui quartieri.

Se il centrosinistra sin dall’inizio aveva lavorato sui rioni, predisponendo («per la prima volta», ricorda Gori) 23 diversi mini-programmi, in questo rush finale una strategia per quartieri arriverà anche dal centrodestra: entrambi gli schieramenti, infatti, sono pronti ad affiggere cartelli specifici dedicati alle varie zone. Sul lato Tentorio, l’idea non è solo di spiegare le intenzioni per il futuro, ma anche di ricordare quanto fatto in questi anni.

Gori intende poi studiare un po’ la distribuzione del voto in città per individuare le zone dove eventualmente «serve puntare di più in questi giorni», e definire insieme alle liste alcuni punti concreti su cui puntare, «da realizzare già nei primi due-tre mesi di mandato, per far capire subito il cambio di passo che vogliamo imprimere». Più che apparentamenti ufficiali con le liste degli altri candidati sindaci, l’obiettivo è «parlare con gli elettori che hanno votato per loro. Su un argomento come la mobilità, per esempio, da un lato c’è un sindaco uscente che dice «va bene così», dall’altro cinque candidati che, in modi diversi, hanno detto che si deve cambiare, andare verso un modo di muoversi più sostenibile. Credo che alcuni elettori delle altre liste possano quindi ritrovarsi nelle nostre proposte».

E se per l’8 giugno è importante «non dare nulla per scontato», Gori appare fiducioso: «Il centrodestra, con quel 42%, ha raccolto tutto quel che poteva. Noi abbiamo ancora uno spazio di crescita. E l’effetto tonificante delle Europee di domenica non ci era ancora noto al momento del voto: mi auguro che quell’euforia si riversi sulle prossime settimane».

Tentorio, che ha incontrato i rappresentanti delle liste che lo sostengono, ha in programma anche alcuni incontri per strada, in luoghi simbolici della città («penso per esempio alla Carrara e alla Montelungo»), iniziative per i giovani, e l’invio nelle case di una sua lettera per spiegare gli obiettivi per i prossimi anni. Non vede come probabili degli apparentamenti («ogni candidato aveva una sua forte, diversa caratterizzazione»), ma si dice pronto ad «ascoltare con interesse eventuali richieste su punti specifici da inserire nel programma». Se gli si chiede come andrà, poi, il sindaco uscente parte da una considerazione: «Domenica notte (per le Europee, ndr) il centrodestra era al 35%, lunedì sera ci siamo trovati già al 42,5%. E la prossima volta l’effetto traino di Renzi e Grillo non c’è». Insomma, «se uno fa una corsa, è perché pensa di poter arrivare primo».

In vista del duello nell’urna non mancheranno i faccia a faccia tra i due: uno è già in programma per il 6 giugno all’università. Nell’attesa delle urne poi ci si può dilettare con un po’ di statistica dei ballottaggi. Quel che emerge in generale è che negli ultimi testa a testa a vincere è stato sempre chi usciva in vantaggio dal primo turno: vale – pur con numeri diversi – per Bruni nel 2004, Veneziani nel ’99, Vicentini nel ’95.

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