Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 28 Gennaio 2015
Gori ai sindaci anti aeroporto
«Serve responsabilità, non slogan»
Dopo le tensioni dei giorni scorsi e la mancata firma sul documento del Tavolo dei sindaci, Palafrizzoni spiega la sua posizione.
«Il Comune di Bergamo considera la salute dei cittadini una priorità, è impegnato per una concreta riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico sugli abitati oggi più colpiti, ma non perde di vista che l’aeroporto è un fattore assolutamente decisivo per lo sviluppo economico (quindi per la creazione di posti di lavoro, in tutti i settori) della nostra provincia» esordisce Gori.
«A volte ho l’impressione che qualcuno lo dimentichi o lo consideri un fatto di secondaria importanza. Se la notizia del giorno è che Ryanair ha rinnovato per altri 5 anni il proprio contratto con Sacbo, e nel frattempo progetta per il 2020 di raggiungere e forse superare ad Orio i 9 milioni di passeggeri, ho l’impressione che qualcuno (anche tra noi) se ne dispiaccia, quando dovremmo invece essere i primi a rallegrarcene» prosegue Gori.
«Questa è in fondo, aldilà dei tecnicismi, la ragione per cui la scorsa settimana il Comune di Bergamo - a malincuore, dopo aver inutilmente cercato un punto di mediazione - ha ritenuto di non poter firmare la lettera del Tavolo dei Sindaci: concordavamo su tutto, non sull’idea che l’aeroporto debba bloccarsi di fronte ad un “tetto” tanto infondato (a più riprese i ministeri interpellati hanno chiarito che il numero di movimenti indicato nel decreto Via non può essere letto come un limite) quanto inattuale (sappiamo tutti che l’aeroporto ha già ampiamente varcato quella soglia). Un maggior numero di passeggeri del resto non comporta necessariamente un incremento dei movimenti (nel 2014 i primi sono aumentati e i secondi diminuiti) e anche all’aumento dei movimenti la popolazione esposta al rumore può diminuire in ragione dell’utilizzo di aeromobili più moderni e capienti (come quelli già ordinati da Ryanair)» rileva il sindaco.
«Abbiamo detto: cerchiamo un punto di equilibrio tra l’attenuazione dell’impatto ambientale e il sostegno dell’impresa aeroportuale. Bene, questo punto di equilibrio non è l’auspicio che il trasferimento dei voli notturni a Montichiari (che tutti invochiamo) “non sia sostituito con maggiori voli” - com’era scritto nella prima versione della lettera che abbiamo scelto di non firmare - poiché questo significherebbe tagliare le gambe ad Orio al Serio - e nemmeno resuscitare il limite dei 68.570 movimenti annui. L’eventuale migrazione di voli merci e courier a Montichiari consentirebbe invece, liberando gli abitati ad est dal gravoso carico acustico dei voli notturni, di modificare sensibilmente la suddivisione tra est ed ovest dei decolli, con la possibilità di immaginare una crescita (ragionevole) del traffico a fronte di un contenimento dell’impatto ambientale».
«Ci siamo visti accusare di conflitto di interessi, quindi sostanzialmente d’essere in malafede, perché azionisti di Sacbo. È un’insinuazione ingiusta ed offensiva. Pensare che la salute dei cittadini possa essere barattata con qualche centinaio di migliaia di euro di dividendi è offensivo. Nel nostro ruolo di amministratori rivendichiamo invece il diritto di promuovere il lavoro e lo sviluppo del territorio, ricercando tutte le soluzioni per rendere compatibili la tutela dei cittadini residenti nell’intorno aeroportuale e la crescita di un’industria decisiva come lo scalo di Orio».
Vanno in questa direzione «tutte le proposte che il Comune di Bergamo ha portato al Tavolo dei Sindaci e in Commissione aeroportuale: il ripristino delle misure di attenuazione del rumore che erano state inopinatamente sospese dopo la bocciatura del piano di zonizzazione (tra cui l’arretramento del punto di partenza degli aeromobili); l’incremento del rateo di decollo degli aerei; e infine la ripartizione dei decolli ad ovest su diverse rotte, così da distribuire in modo più equo i disagi e ridurre il più possibile la popolazione esposta alle soglie di rumore più elevate (> 60 decibel)».
«È una strada difficile. Probabilmente è più facile alzare la bandiera dello “stop ai voli notturni” e insieme la voce (tanto poi, si sa, i voli notturni vanno avanti e in fondo non si è mai costretti a fare i conti con le conseguenze di ciò che si invoca). Ma questo condanna i sindaci all’irrilevanza, e non credo sia quello che la maggior parte di voi desidera. Noi vorremmo contribuire insieme a voi a governare lo sviluppo dell’aeroporto e a migliorare il suo rapporto col territorio».
Il Comune di Bergamo è al tavolo del Cda di Sacbo e al Tavolo dei Sindaci. Una condizione può essere funzionale all’altra, nell’interesse di tutti i nostri Comuni. Ma al tavolo di Sacbo si fa sul serio, e coerenza vuole che anche il Tavolo dei Sindaci sia affrontato con la stessa responsabilità, senza ricorrere a slogan o a scorciatoie. È quello che forse non siamo riusciti fin qui a spiegare e che può aver determinato qualche incomprensione. Se però condividete la strada del “pragmatismo positivo”, la ricerca di soluzioni percorribili, la volontà di trovare un equilibrio tra tutele e sviluppo, allora è certamente possibile ricostruire una sintonia e rendere molto più forte e incisiva, perché compatta, l’azione del nostro Tavolo. Questo è il nostro auspicio, che accompagniamo con la disponibilità a farci carico di una rappresentanza comune anche all’interno del board di Sacbo»
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