Gli italiani non perdono il vizio di fumare
Il 60% dei giovani trascinato dagli amici

Nonostante le campagne di informazione, la diffusione delle e-cig e la stretta sul fumo, 11,5 milioni di italiani non perdono il vizio delle sigarette. A pesare soprattutto le abitudini dei giovani.

Si inizia infatti prestissimo e la prima bionda, 7 volte su dieci «si incontra» tra i 15 e i 17 anni. A dirlo sono i dati del Rapporto 2016 elaborati dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che mostrano come questa fascia d’età si confermi critica per l’iniziazione al tabacco. Il 13,8% dei fumatori, infatti, ha iniziato infatti addirittura prima dei 15 anni, nel 60,7% dei casi perché influenzato dagli amici.

Dopo il trend in discesa registrato fino al 2008, ormai da 8 anni a questa parte, secondo il rapporto che sarà presentato domani al’Iss durante il convegno «Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale», il numero di fumatori resta praticamente invariato, anzi registra un lieve aumento. Nel 2016 in Italia risultano essere 11,5 milioni, circa il 22% della popolazione, rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015. Gli ex fumatori rappresentano il 13,5% della popolazione (7,1 milioni) i non fumatori sono invece 33,8 milioni (il 64,4%).

Aumentano gli uni e le altre, ma la percentuale di fumatori è ancora superiore a quella delle fumatrici: 6,9 milioni di uomini (il 27,3%) e 4,6 milioni di donne (17,2%). Quasi la metà consuma tra le 10 e le 19 sigarette al giorno mentre aumentano coloro che non superano le 9 al giorno, passati dal 16,7% nel 2015 al 23,6% nel 2016.

Continua a crescere, specie tra i giovani, il successo del tabacco trinciato

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