Gli incidenti mortali sono in calo:
in Lombardia più che a Bergamo

La Lombardia ha già quasi raggiunto l'obiettivo europeo di ridurre la mortalità stradale del 50% rispetto al 2001: il calo è del 47,3 per cento. In Bergamasca il dato è leggermente inferiore alla media regionale. Per gli incidenti mortali - 44,3%.

La Lombardia ha già quasi raggiunto l'obiettivo europeo di ridurre la mortalità stradale del 50 per cento rispetto al 2001: il calo attualmente è del 47,3 per cento. È il dato principale emerso dalla prima Giornata regionale per la Sicurezza stradale che si è celebrata lunedì a Palazzo Lombardia.

A fare gli onori di casa il presidente Roberto Formigoni che, nel salutare i numerosi esponenti dei corpi si polizia locale, soggetti pubblici e privati, associazioni no profit e istituti scolastici intervenuti, ha sottolineato come «ben cinque province, Lodi (-68 per cento), Brescia (-55,7 per cento), Sondrio (-55,3 per cento) Monza e Brianza (-55,4 per cento) e Como (-52,1 per cento) abbiano già raggiunto e superato il traguardo verso il quale anche tutte le altre stanno compiendo enormi passi avanti facendo registrare una riduzione media complessiva del 47,3 per cento».

Per la Bergamasca ecco i dati: incidenti -5,3% (da 3.375 a 3.195), feriti -6,5% (da 4.706 a 4.401), morti - 44,3% (da 115 a 64)

Questo - si sottolinea in Regione - grazie anche a progetti e iniziative che vengono dal basso. Degli oltre cento arrivati, Regione Lombardia ne ha scelti sette, premiandoli proprio per i risultati concreti che stanno favorendo.

«Tutta questa vivacità - ha detto l'assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa - dimostra quanti soggetti si spendano sul nostro territorio lontani da riflettori e in maniera spesso anonima in un campo dove ogni energia profusa rappresenta un concreto tentativo di salvare una vita umana. Ma l'impegno e l'energia profusi non sono mai abbastanza».

A dimostrazione di quanto il tema della mortalità e incidentalità stradale sia sentito, è intervenuto anche il calciatore del Milan, Luca Antonini, non solo come testimonial d'eccezione ma come protagonista e parte in causa di uno dei progetti premiati.

OBIETTIVO QUASI RAGGIUNTO
Con il 47,3 per cento in meno di decessi a seguito di incidenti stradali, la Lombardia, seconda solo alla Liguria, è quella con i più bassi livelli di gravità e mortalità da incidentalità stradale. Anche il guadagno di vita è percentualmente più significativo qui che nel resto d'Italia che invece si ferma al 42,4 per cento. Anche per quanto riguarda gli effetti sociali i risultati sono significativi. Se fossimo rimasti ai valori del 2001, nel decennio si sarebbero registrati in più 74.000 incidenti, 2.450 decessi e 126.500 feriti, con costi umani, sociali e sanitari imponenti.

IL DETTAGLIO
Di seguito, provincia per provincia, le variazioni (percentuali e cifre assolute) del numero di incidenti, di feriti e di morti dal 2001 al 2010.

BERGAMO
- incidenti: -5,3% (da 3.375 a 3.195)
- feriti: -6,5% (da 4.706 a 4.401)
- morti: - 44,3% (da 115 a 64)

BRESCIA
- incidenti: -18,1% (da 4.500 a 3.685)
- feriti: -19,1% (da 6.569 a 5.313)
- morti: -55,7% (da 185 a 82)

COMO
- incidenti: -26,5% (da 2.308 a 1.697)
- feriti: -28,1% (da 3.294 a 2.370)
- morti: -52,1% (da 48 a 23)

CREMONA
- incidenti: -22,6% (da 1.584 a 1.226)
- feriti: -24,2% (da 2.214 a 1.678)
- morti: -31,7% (da 63 a 43)

LECCO
- incidenti: -12,3% (da 1.232 a 1.080)
- feriti: -20,6% (da 1.770 a 1.406)
- morti: -46,9% (da 32 a 17)

LODI
- incidenti: -23,4% (da 723 a 554)
- feriti: -18,5% (da 1.064 a 867)
- morti: -68,4% (da 38 a 12)

MANTOVA
- incidenti: - 24,8% (da 1.739 a 1.308)
- feriti: -26,5% (da 2.418 a 1.778)
- morti: -48,8% (da 82 a 42)

MILANO
- incidenti: -33,2% (da 27.361 a 18.266)
- feriti: -34,5% (da 37.901 a 24.813)
- morti: -42,4% (da 245 a 141)

MONZA E BRIANZA
- incidenti: -24,9% (da 4.199 a 3.155)
- feriti: -31,6% (da 5.692 a 3.891)
- morti: -54,4% (da 57 a 26)

PAVIA
- incidenti: -19% (da 2.232 a 1.808)
- feriti: -20,1% (da 3.275 a 2.617)
- morti: -46,4% (da 97 a 52)

SONDRIO
- incidenti: -54,5% (da 954 a 434)
- feriti: -56,2% da (1.455 a 637)
- morti: -55,3% (da 38 a 17)

VARESE
- incidenti: -24,6% (da 3.864 a 2.914)
- feriti: -26,5% (da 5.493 a 4.035)
- morti: -37% (da 73 a 46)

TOTALE LOMBARDIA
- incidenti: -27,3% (da 54.071 a 39.322)
- feriti: -29,1% (da 75.851 a 53.806)
- morti: -47,3% (da 1.073 a 565)

TOTALE NAZIONALE
- incidenti: -19,6% (da 263.100 a 211.404)
- feriti: -18,9% (da 373.286 a 302.735)
- morti: -42,4% (da 7.096 a 4.090)

LE CAUSE E I PROSSIMI PASSI
Molto è stato fatto, tanto rimane ancora da fare. E per questo che Regione Lombardia ha analizzato a fondo il fenomeno, individuando nel mancato rispetto della precedenza, la distrazione, la velocità e la mancata distanza di sicurezza le cause principali. «Servono azioni mirate per intervenire soprattutto nelle ore notturne e nei fine settimana
- hanno detto Formigoni e La Russa - per aumentare la tutela delle fasce deboli, (pedoni e i conducenti di veicoli a due ruote), per limitare la circolazione dei veicoli più vecchi e intervenire sui punti critici delle infrastrutture. Ma serve soprattutto instillare in chi si mette alla guida la cultura del rispetto delle leggi e delle regole della strada, perché questo significa rispetto della vita degli altri e per questo abbiamo chiesto la collaborazione dei cittadine e delle istituzioni».

Un pensiero affettuoso il presidente Formigoni l'ha voluto riservare al piccolo Giacomo Scalmano, tragicamente scomparso la scorsa settimana, e alla sua famiglia.

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