Gli 8 treni tagliati nella Bassa
Il mondo politico si mobilita

La soppressione da dicembre di alcuni treni regionali sulla linea Milano-Brescia-Venezia, molto utilizzati dai pendolari, ha scatenato la reazione di politici e di amministratori pubblici lombardi. È uno schieramento bipartisan quello contro la decisione della Regione Veneto.

La soppressione dal prossimo mese di dicembre di alcuni treni regionali sulla linea Milano-Brescia-Venezia, molto utilizzati dai pendolari, ha scatenato la reazione di politici e di amministratori pubblici lombardi.

È uno schieramento bipartisan quello contro la decisione della Regione Veneto che per meglio riorganizzare il servizio interno regionale ha deciso di togliere i treni regionali per Milano che sono sovvenzionati dalla stessa Regione.

Se non ci saranno novità, ai pendolari della Bassa di Romano e di Treviglio mancheranno alla fine ben otto treni. Oltre ai collegamenti festivi aggiuntivi con Venezia, anche Bergamo dovrebbe perdere l'unico treno diretto festivo con Venezia.

La soppressione di questi treni comporterà la riduzione di 4 mila posti a sedere sui convogli dei pendolari della Bassa: c'è la proposta alla Provincia di istituire un tavolo comune con il Pirellone, Fs e Trenord per la soluzione.

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