Cronaca
Venerdì 29 Gennaio 2010
Gamberi e ululoni dal ventre giallo
La Valpredina migliora l'habitat
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Attualmente il gambero di fiume autoctono, è inserito tra le specie vulnerabili nella Lista Rossa degli Invertebrati redatta dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) e la Comunità Europea con la "Direttiva Habitat" 92/43/CEE ha elencato il Gambero di fiume autoctono (Austropotamobius pallipes) tra le “specie di interesse comunitario per le quali devono essere individuate zone speciali di conservazione”.
Il gambero di fiume, tipico abitante dei torrenti prealpini, risulta oggi estremamente raro nel nostro territorio a causa di captazioni d’acqua abusive o che non garantiscono il minino deflusso vitale, oltre che la competizione con specie alloctone sfuggite all’allevamento o illegalmente immesse in natura.
Per l’ululone dal ventre giallo (Bombina Variegata), specie in Allegato II della "Direttiva Habitat" 92/43/CEE saranno due le pozze che saranno realizzate per garantire una stazione idonea alla riproduzione di questo piccolo Anfibio segnalato per la Lombardia quasi esclusivamente nel territorio delle Prealpi, nelle province di Lecco, Bergamo e Brescia. L’ululone dal ventre giallo è simile ad un rospo, ma le piccole dimensioni degli individui adulti e la colorazione vivace dell’addome ne permettono facilmente l’identificazione. Le 2 pozze adatte per garantire la possibilità di riproduzione e lo sviluppo delle larve sono oggi ormai rare non essendo più così diffuse le zone umide temporanee quali le pozze d’alpeggio ed abbeveratoi.
Il susseguirsi di estati molto calde e precoci causa l’essiccazione anticipata delle poche pozze idonee, quindi i girini non hanno il tempo di compiere la metamorfosi, vanificando così l’attività riproduttiva. Per entrambe le specie va evidenziato che si è aggiunto in questi ultimi anni l’azione di disturbo legata alla presenza del cinghiale, che come noto è stato introdotto illegalmente in alcune zone della provincia a fini venatori. Questo ungulato utilizza le pozze (che sono vitali per queste delicate specie di invertebrati) come insoglio; praticamente l’animale spesso di grossa mole, vi si immerge e si rotola nel fango distruggendo le pozze e il suo contenuto d’acqua.
Proprio per soddisfare le esigenze di protezione della specie il WWF Italia, l’ente gestore del SIC di Valpredina, ha promosso uno studio tecnico-scientifico, condotto dall’Università degli Studi di Pavia – Dip. Biologia animale, finalizzato alla conoscenza dell’area, che ha portato successivamente alla definizione del progetto esecutivo per la realizzazione delle pozze lungo il corso del Torrente Predina e in loc. Cà Muratori, nel cuore della riserva naturale.
Per la realizzazione del progetto vi sono stati già l’anno scorso diversi lavori preparatori per la riapertura delle aree prative in particolare in loc. Cà Muratori, ai quali nell’ottobre 2009 hanno partecipato trenta studenti del Morraine Valley - Comunity College di Chicago, che -con sensibilità e passione- hanno dedicato alcuni giorni del loro soggiorno in Italia per collaborare con volontari e operatori della Riserva naturale di Valpredina alla realizzazione del progetto.
Durante le attività didattiche proposte dalla Riserva naturale di Valpredina verrà dedicata particolare attenzione alla divulgazione dei risultati derivanti dal monitoraggio al quale collabora l’Università degli Studi di Pavia – Dip. Biologia animale sull’evoluzione delle specie nell’area protetta. 3 Saranno inoltre condotte per il futuro specifiche attività didattiche di approfondimento della conoscenza del gambero di fiume e dell’ululone dal ventre giallo, oltre che del loro habitat peculiare.
Dal mese di marzo sarà possibile anche per famiglie e gruppi privati partecipare alle visite guidate domenicali; tutte le informazioni in merito alle iniziative sono disponibili sul sito www.oasivalpredina.it che a breve troverete completamente rinnovato, oppure telefonando al numero 035/956140.
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