Furti, è ancora emergenza
Chiesti i manganelli per i vigili
La Bergamasca è pronta a battere i pugni sul tavolo del ministro dell’Interno Angelino Alfano . Con una richiesta specifica: dotare il corpo di polizia locale di Bergamo delle cosiddette mazzette di segnalazione.
La Bergamasca è pronta a battere i pugni sul tavolo del ministro dell’Interno Angelino Alfano che incontra giovedì 17 aprile al Viminale la delegazione con i sindaci di Bergamo e Treviglio, Franco Tentorio e Giuseppe Pezzoni, da quello di Vertova Riccardo Cagnoni (per la Val Seriana) e da Alberto Mazzoleni e Roberto Facchinetti, presidenti delle Comunità montane delle Valli Brembana e Imagna. Alla delegazione si aggiungerà anche Piero Gelpi del Comitato spontaneo della Val Gandino.
Gli amministratori bergamaschi, in un prevertice a Palafrizzoni, hanno stilato una missiva che consegneranno ad Alfano. Un testo breve che elenca proposte pratiche, segnalando innanzitutto che «la nostra provincia gode della minor spesa pro capite per servizi della Polizia di Stato: 25 euro per ogni bergamasco contro una media nazionale di 85,8». Al ministro si chiede «il ritorno dei militari e degli alpini che fino a pochi mesi fa contribuivano a pattugliare la città, la conferma della Polizia postale, la conferma del Commissariato di Treviglio e uomini e risorse sufficienti per gestire Expo 2015».
L’ultimo punto chiede la possibilità di dotare il corpo di polizia locale di Bergamo delle cosiddette mazzette di segnalazione (di fatto un manganello sfollagente con alta visibilità catarifrangente), «come strumento di autotutela, già in dotazione agli agenti di altre città italiane, tenuto conto dei recenti episodi di violenza perpetrati nei confronti dei nostri agenti».
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