Fuga di gas a Gorle, crollanodue palazzine in via QuasimodoDue persone gravi in ospedale
GUARDA LE PRIME FOTOGRAFIEALTRE IMMAGINITragica esplosione in via Quasimodo, a Gorle, intorno alle 16.15 di venerdì 2 gennaio. Una palazzina al civico 17, a causa di una fuga di gas, è crollata completamente. Lo scoppio ha danneggiato metà della casa accanto: si tratta di palazzine di vecchia costruzione su due piani. VIDEOgorle.wmvDue le persone che sono rimaste coinvolte dall’esplosione e sono rimaste sotto le macerie: Elsa Zappella, 50 anni, si trovava nella casa che è rimasta coinvolta parzialmente dallo scoppio: la donna è stata in pochi minuti soccorsa ed estratta da sotto i muri e i calcinacci. Le sue condizioni sono apparse subito critiche: il personale sanitario intervenuto l’ha rianimata nell’ambulanza del 118 per 50 minuti e l’ha poi trasferita ai Riuniti di Bergamo dove è ricoverata in Rianimazione in gravissime condizioni: la donna è in pericolo di vita. «Al momento dell’esplosione io stavo lavorando davanti al computer - racconta il compagno della 50enne, Luciano Pulcini, salvo per miracolo -, mentre Elsa stava cucendo a macchina. Ho sentito un boato e le grida d’aiuto di Elsa. Mi sono girato per andare verso di lei e mi sono accorto che metà della mia casa non c’era più: al suo posto solo macerie che aveva coperto Elsa». Luciano Pulcini non si dà pace: «Ho fatto il massimo per evitare queste cose - ha detto poco doppo lo scoppio -, ho sistemato gli impianti, ma è capitato lo stesso».Nella casa accanto, quella andata completamente distrutta, si trovava Sergio Pulcini, cugino di Luciano. L’uomo è rimasto fino intorno alle 17.30 sotto le macerie: cosciente, ha collaborato con i vigili del fuoco di Bergamo per segnalare la sua posizione sotto muri, travi e calcinacci. I pompieri, data la quantità di detriti, hanno dovuto puntellare le macerie e dopo un’ora sono riusciti a estrarre l’uomo. Trasportato con un’ambulanza ai Riuniti di Bergamo, anche lui è stato ricoverato in prognosi riservata. Poco dopo è stato trasferito a Verona al Centro grandi ustionati: il 70 per cento del suo corpo è ricoperto da ustioni.Nella palazzina andata completamente distrutta vivevano anche altre due persone che, al momento dello scoppio, si trovavano al lavoro: si tratta di Melania Pulcini, sorella di Sergio e del marito Vincenzo Franchioni. La coppia è stata informata dello scoppio e del crollo ed è subito accorsa all’ospedale di Bergamo per verificare le condizioni dei parenti.A collaborare ai soccorsi e alle indagini, oltre alle tre squadre dei vigili del fuoco di Bergamo e al personale del 118, i carabinieri di Seriate e il Nucleo radiomobile di Bergamo oltre alla Squadra mobile della Questura. In azione anche l’unità cinofila dei vigili del fuoco che, per precauzione, ha ispezionato fino alle 20 tutta l’area coinvolta dallo scoppio. In serata tutta la zona è stata transennata e messa in sicurezza dai vigili del fuoco. Dalle prime indagini effettuate dalle forze dell’ordine si ipotizza che, a causare lo scoppio, sia stata una fuga di gas avvenuta nell’appartamento di Sergio Pulcini, ma in queste ore non si esclude neppure un’azione maldestra ai fornelli. Le indagini proseguiranno nella giornata di sabato 3 gennaio.GUARDA LE PRIME FOTOGRAFIEALTRE IMMAGINI(02/01/2009)