Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha inviato una «diffida» al ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, e al presidente del consiglio, Romano Prodi, per sollecitare una legge in materia di formazione professionale. «Sono stato costretto a questa iniziativa - ha spiegato oggi il presidente Formigoni in una conferenza stampa con l’assessore regionale all’Istruzione, Gianni Rossoni - utilizzando per la prima volta in Italia uno strumento previsto per le Regioni dalla Costituzione, per sollecitare il ministro a rispettare le norme. È in gioco il futuro di tanti giovani e della loro famiglie, che il 1° gennaio 2008, quando si apriranno le preiscrizioni, dovranno avere certezze circa la scelta del percorso formativo».La raccomandata spedita da Formigoni il 10 ottobre. La strada della diffida è stata scelta perché il governo ha impugnato la legge lombarda sulla scuola, ma da un anno e mezzo non ha compiuto il suo dovere di emanare le norme di competenza statale - in materia di educazione, istruzione e formazione professionale - cui le Regioni dovrebbero attenersi. Così, ha voluto sottolineare la Regione, l’impugnazione della legge lombarda e il vuoto legislativo statale mettono a repentaglio il futuro dei corsi triennali di formazione professionale.Nella diffida il ministro viene sollecitato a definire quanto la legge gli impone e cioè gli elementi minimi validi su tutto il territorio nazionale, come il repertorio dei percorsi, i relativi obiettivi minimi e i criteri per l’accreditamento delle strutture formative che erogano tali percorsi. D’altra parte la legge regionale correttamente prevede in maniera esplicita il rispetto di tali criteri statali, che però appunto non sono formulati.Ora, in caso di inadempienza del ministro, il presidente del consiglio dei ministri emette un atto in cui indica un termine entro cui provvedere a sanare le carenze, oltrepassato il quale nomina un commissario ad acta.(13/10/2007)
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