Foibe, Bergamo non dimentica
Un ulivo piantato in un parco

Non dimenticare le vittime dei terribili eccidi della storia. Mantenere viva la memoria di quanto accaduto ai 5 mila italiani massacrati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia dai partigiani comunisti di Tito e ricordare la grande tragedia dei 350 mila profughi giuliani.

Non dimenticare le vittime dei terribili eccidi della storia. Mantenere viva la memoria di quanto accaduto ai 5 mila italiani massacrati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia dai partigiani comunisti di Tito e ricordare la grande tragedia dei 350 mila profughi giuliani.

Questi gli obiettivi del «Giorno del ricordo» istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92 e celebrato anche a Bergamo.

Al mattino vi è stata la deposizione al Parco delle Rimembranze in Rocca di corone d’alloro al monumento dedicato alle vittime delle foibe alla presenza del sindaco di Bergamo Franco Tentorio, del presidente del consiglio provinciale Roberto Magri, del prefetto Francesca Ferrandino, del questore Dino Finolli, e di diverse rappresentanze militari, religiose e civili.

Subito dopo è stata effettuata la piantumazione di un albero di ulivo al giardino pubblico di via Sempione, dedicato al Giorno del ricordo, alle vittime della tragedia delle Foibe. Uomini, donne, bambini, perseguitati e uccisi solo perché italiani. In migliaia furono gettati ancora vivi, l’uno legato all’altro col fil di ferro, nelle cavità carsiche chiamate foibe.

Molti altri scapparono disperati, lasciando ogni bene, per cercare rifugio in Italia, dove non sempre furono ben accolti. Bergamo fu una delle poche città che accolse con spirito fraterno questi profughi e di questo «siamo molto orgogliosi come comunità bergamasca – ha sottolineato il sindaco Franco Tentorio–. Essi s’inserirono perfettamente fra la nostra gente e costituirono un nucleo che teneva alti i propri valori e condivideva quelli della popolazione orobica».

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