Cronaca / Isola e Valle San Martino
Domenica 29 Maggio 2011
Fiori e preghiere sulla tomba
Ora riposa tra i nonni paterni
I fiori più belli sono quelli che ha mandato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: roselline e campanule, delicate ed eleganti, sono qui proprio davanti alla tomba dei nonni di Yara assieme alle grandi rose bianche delle «compagne di classe di Keba».
I fiori più belli sono quelli che ha mandato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: roselline e campanule, delicate ed eleganti, sono qui proprio davanti alla tomba dei nonni di Yara assieme alle grandi rose bianche delle «compagne di classe di Keba», alle corone degli Amici del gruppo «Per trovare Yara», del Prefetto, della Provincia di Bergamo, dei detenuti di Rebibbia, di Telefono azzurro.
Dentro questa tomba, nel cimitero di Brembate Sopra, che dista poche decine di metri dalla palestra in cui si sono celebrati i funerali, sono già state tumulate le ceneri di Yara. Quasi tutti coloro che sabato hanno iniziato un silenzioso e discreto corteo di preghiera, però, non lo sapevano. Subito dopo le esequie la salma è stata cremata nel cimitero di Bergamo - il cui forno è stato aperto in via eccezionale in giorno di sabato -, le ceneri sono state depositate in un'urna consegnata ai genitori di Yara, Maura e Fulvio Gambirasio.
Nel pomeriggio, nella massima discrezione - tra le 17,45 e le 18,15 - il cimitero di Brembate Sopra è stato chiuso ai visitatori e i genitori assieme ai parenti più stretti, a funzionari di Polizia, a don Corinno Scotti, al sindaco Diego Locatelli si sono avvicinati alla tomba di famiglia e con una breve cerimonia le hanno tumulate, rimettendo poi tutto com'era.
Sopra la lastra di marmo e sassi per il momento non è stata posta nessuna scritta che segnali che in questo luogo è sepolta Yara, neppure una foto: la ricordano solo i tanti fiori già un po' appassiti sotto il sole cocente di ieri, ai quali si è aggiunto il cuscino che in mattinata ornava la bara, con il nastro firmato dai genitori e dai fratelli.
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