Fine mandato, il bilancio del sindaco Veneziani

Il sindaco Cesare Veneziani ha fatto il bilancio del suo mandato amministrativo, di fronte ad un’affollata platea riunitasi alla Fiera Nuova. Momenti di commozione, fiumi di cifre, molti apprezzamenti, ma anche critiche. La patente di sindaco-manager che solo qualche settimana fa aveva bollato come «storia stantia da mettere nel cassetto», è stata restituita con gli interessi al primo cittadino, nientemeno che dal ministro Scajola, che ha indicato Veneziani come «l’esempio di quella nuova figura di amministratore pubblico inaugurata da Berlusconi». A rincarare la dose - in senso positivo - il mondo imprenditoriale e del credito, la Camera di commercio e l’Università, i cui esponenti hanno rimarcato la concretezza della politica amministrativa attuata nel quinquennio, anticipando di fatto l’appoggio al sindaco uscente, di nuovo candidato del centrodestra. È stata messa in risalto soprattutto la politica dei fatti, con l’obiettivo di far ripartire il sistema, ritrovando un dinamismo che sembrava perduto. «La prima speranza che coltivavo - ha detto Veneziani - era di contribuire a rinnovare lo spirito bergamasco», e mutuando una frase di De Gasperi «Fare politica significa realizzare», il sindaco ha riassunto il suo stile di amministratore. Le critiche al suo operato sono venute soprattutto dal mondo sindacale, dalla gestione un poco ondivaga di talune operazioni, sia pure complesse, come sulla questione Bas. Per il resto, le cose ben fatte, quelle più discutibili e quelle dimenticate, saranno giudicate direttamente dai cittadini al momento del voto.

(20/04/2004)

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