Fiera dei mestieri, studenti all’opera
Si sperimenta e si sogna il futuro

Alla 1ª edizione della Fiera dei mestieri si lavora soltanto, si gioca e soprattutto si sogna.

I ragazzi costruiscono i loro sogni e li mostrano al pubblico, facendo del loro meglio, sperimentando quello che hanno imparato, confrontandosi con i compagni, forse futuri colleghi, perché per loro il mondo del lavoro è dietro l’angolo.

Perché ogni giorno, a scuola, i ragazzi degli istituti presenti sul Sentierone (la Fiera è promossa da Provincia e Comune di Bergamo, Confartigianato, Confesercenti e la Diocesi), costruiscono un mattoncino in più per il loro progetto di vita. I loro sogni sono molto concreti, fatti di professionalità legate alla tradizione e, in alcuni casi, trasformate dalla tecnologia.

Tra le corsie della Fiera, cariche di visitatori incuriositi, c’erano apprendisti falegnami alle prese con la costruzione di una sedia, futuri meccanici col naso nel motore di un’auto, stiliste in mezzo a rotoli di stoffe e cartamodelli. Un grande laboratorio in piazza, dove «fare» è la parola d’ordine.

Anche domenica, nei 10 stand, gli studenti dei percorsi di formazione affiancati dalle imprese artigiane, saranno sotto la tensostruttura a raccontare con orgoglio cosa stanno imparando, sperimentando… anche sul pubblico. Alla Fiera dei mestieri succede infatti che si esca con la manicure fatta e la treccia sistemata.

La Fiera dei mestieri non si chiude domenica. Sabato 16 maggio (alle 10, spazio Viterbi della Provincia) ci sarà infatti l’incontro conclusivo, alla presenza del vescovo di Bergamo Francesco Beschi. Titolo dell’incontro «Ma ne vale la pena? Esperienze di vita tra scuola e lavoro», protagonisti i ragazzi degli enti di formazione professionale.

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