Farchemia, dimessi i due operai feriti I sindacati incontrano l’azienda

Sono stati dimessi dall’ospedale i due operai coinvolti nell’incendio verificatosi alla Farchemia, dovuto al surriscaldamento di un macchinario essicatore nel settore finissaggio che ha causato la formazione di una nube, piccola ma composta di anidride solforosa, sostanza pericolosa per l’uomo. Sulla vicenda sono intervenute la Cgil e la Filcem Cgil di Bergamo che hanno chiesto di incontrare urgentemente la Direzione dell’azienda. L’incontro è stato fissato per domani, venerdì 15 luglio, alle 8 presso la sede della Farchemia in via Bergamo a Treviglio. All’incontro, a cui parteciperanno anche Cisl e Uil, interverrà Domenico Marcucci, responsabile nazionale per la sicurezza Filcem Cgil. La Cgil in un comunicato si chiede se l’incidente poteva essere evitato, se tutte le misure atte a prevenire danni alla salute dei lavoratori e degli abitanti sono state adottate dall’Azienda chimico-farmaceutica. Se di autocombustione si tratta - conclude la nota del sindacato - chiediamo di verificare se la procedura normalmente utilizzata sia idonea a prevenire tali accadimenti.

IL FATTO DI MERCOLEDI’ 13 LUGLIO

Il surriscaldamento di un macchinario essicatore nel settore finissaggio della Farchemia ha causato la formazione di una nube, piccola ma composta di anidride solforosa, sostanza pericolosa per l’uomo. E a Treviglio e Castel Rozzone, ma anche un po’ in tutta la zona, dalle 9.30 alle 12.30 è scattato l’allarme: fortunatamente la situazione è tornata rapidamente sotto controllo, tanto che poco dopo l’incidente i tecnici hanno subito escluso pericoli per la popolazione.

Fra i primi ad intervenire, al fianco dei vigili del fuoco, la polizia locale di Treviglio, Arcene e Castel Rozzone, oltre ai tecnici dell’Asl e dell’Arpa. La Farchemia è un’industria chimica farmaceutica che si trova in via Bergamo, in località Battaglie, nella campagna a Nord di Treviglio.

Secondo i rapporti dei vigili del fuoco di Bergamo il pericolo è rimasto circoscritto all’interno della struttura: stando già alle prime rilevazioni fatte con gli strumenti, a una ventina i metri di distanza dalla fabbrica la sostanza tossica non risultava più rilevabile.Il surriscaldamento s’è verificato intorno alle 9.30 per cause ancora in corso di accertamento, anche se è stato esclusa qualsiasi origine dolosa. Subito dopo si è sprigionata una nube maleodorante di anidride solforosa.

I 160 dipendenti sono stati immediatamente evacuati: per alcuni di loro sono stati segnalati bruciore agli occhi e mal di gola. Due sono finiti in ospedale per accertamenti legati a disturbi respiratori: uno è stato trasportato dal 118, l’altro invece è stato visitato dai medici del pronto intervento vicino alla fabbrica ed è stato successivamente portato al pronto soccorso. Secondo i medici dovrebbero essere dimessi domani.

Alla Farchemia è immediatamente scattato il piano di emergenza: sono accorsi anche gli uomini del commissariato di Treviglio, i carabinieri e numerose squadre e le unità speciali dei vigili del fuoco. In tarda mattinata sono iniziati i rilievi dei tecnici all’interno della struttura ed è arrivata la conferma che la popolazione può stare tranquilla.

Sul posto anche i sindaci di Treviglio, Castel Rozzone e Lurano: nella zona infatti la popolazione ha avvertito un odore sgradevole e si è allarmata.. L’area della fabbrica è stata isolata precauzionalmente e la strada statale è stata temporaneamente bloccata. Ma in tarda mattinata la situazione è tornata alla normalità, tanto che nel pomeriggio gli operai sono tornati al lavoro, tranne nel reparto di finissaggio.

(13/07/2005)

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