Fara pensa ad una campagna choc
per fermare i tuffi mortali nell’Adda

Dal 1997 ad oggi sono 8 i morti annegati, l’ultimo domenica 8 giugno. Il sindaco Armando Pecis, pensa ad una campagna choc, sul modello di quelle che in Francia utilizzano sulle autostrade: una serie di cartonati che riproducano croci ed immagini degli annegamenti.

L’ultimo di una lunga lista si chiamava Maziarka Adrian Karol, e aveva 24 anni. È morto domenica 8 giugno, l’ottavo annegato nelle acque del fiume Adda dal 1997 ad oggi nel tratto che separa il corso del fiume dal canale dell’Italgen.

Un bilancio che si fa sempre più drammatico con l’arrivo della bella stagione, quando in molti cercano refrigerio nelle acque dell’Adda incuranti del pericolo. Per questo motivo il sindaco di Fara Gera d’Adda, Armando Pecis, pensa ad una campagna choc, sul modello di quelle che in Francia utilizzano sulle autostrade.

Una campagna choc con l’installazione sulle sponde del fiume Adda di cartonati che riproducono croci e immagini dei tragici annegamenti avvenuti fino ad oggi a Fara d’Adda.«Credo che sia una iniziativa, a basso costo ma di forte impatto, che si può ripetere sulle rive di Fara per cercare di mettere fine a quella che ormai sta diventando una strage».

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