Famiglia bergamasca regala al Fai
150 ettari di boschi e pascoli sul Grappa

Lo scenografo Bruno Collavo, insieme alla sorella Liliana ha donato al Fai, in memoria dei genitori Aldo ed Erminia, l’area naturalistica del Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt, nel Comune di Quero, in provincia di Belluno, teatro nel 1917 di una delle battaglie del Grappa.

La donazione riguarda 150 ettari di bosco e pascolo d’alta quota tra il Monte Solarol e quella del Monte Fontana Secca (entrambe le cime raggiungono i 1.600 metri di altezza) con tre casere, una stalla e resti di malghe e di trincee della Prima guerra mondiale. Sono i luoghi descritti da Ermanno Olmi in «Torneranno i prati», film che il regista ha girato fra le trincee del Grappa.

Il monte Fontana Secca si trovò infatti sulla prima linea dopo la disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917, quando il fronte arretrò, da Ovest a Est, dal fiume Brenta, (passando per Col Moschin, Monte Grappa, Monte Tomba e Monfenera) al Piave, includendo a nord i monti Fontana Secca, Prassolan, Roncone e Tomatico, sulle Prealpi Bellunesi.

Il progetto del Fai punta a riattivare le malghe con l’allevamento di vacche bruno alpine e burline (come pascolo d’alta quota, Fontana Secca può ospitare cento capi) per la produzione di formaggi tipici come il morlac. Si pensa inoltre di sistemare le vie d’accesso agrosilvopastorali e di utilizzare le casere per ospitare chi percorre a piedi i sentieri storici del Grappa

«La nostra famiglia - spiega Bruno Collavo - è bergamasca d’adozione, ma proviene dal Bellunese. Nostra madre era originaria della zona di Fontana Secca e mio padre aveva acquistato il pascolo dopo la guerra. Abbiamo pensato che il Fai avrebbe saputo conservare lo spirito del luogo, e metterne la bellezza a disposizione di tutti»

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