Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 12 Febbraio 2014
Falsi progetti e cene per 1,5 milioni
Tutte le accuse mosse alla Moioli
Dietro progetti dai nomi rassicuranti si nascondeva una presunta gestione illecita dei fondi pubblici. Peculato, truffa, falso, finanziamento illecito ai partiti e turbativa d’asta sono i reati contestati all’ex assessore alla Famiglia di Milano Mariolina Moioli
Dietro progetti dai nomi rassicuranti («A scuola di volontariato», «I giovani chiamano, Milano risponde») si nascondeva una presunta gestione illecita dei fondi pubblici destinati ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Soldi (un milione e mezzo di euro circa) che secondo le accuse sarebbero stati utilizzati persino per pagare 31 mila euro di spot «a chiara finalità elettorale», banchetti per 500 invitati, ricevimenti da 13 mila euro con l’alta società, biglietti d’invito con cioccolatini incorporati (2.800 euro), nonché per far ristrutturare edifici pubblici a ditte di amici, e amici degli amici, bypassando le gare d’appalto.
Peculato, truffa, falso, finanziamento illecito ai partiti e turbativa d’asta sono i reati contestati dal pm Tiziana Siciliano all’ex assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali del Comune di Milano, la bergamasca (di Cividate) Mariolina Moioli, storica esponente della Dc orobica, poi finita alla corte dell’ex sindaco Letizia Moratti, di cui era fedelissima.
Il nome della Moioli figura nell’elenco di 14 indagati (ben 8 bergamaschi) risucchiati dal secondo grande filone – appena chiuso – dell’inchiesta milanese su appalti e corruzione nell’assessorato alla Famiglia dell’era Moratti. La prima tranche dell’indagine riguardava i presunti appalti truccati per la ristrutturazione delle case vacanza del Comune di Milano.
In seconda battuta, nel mirino sono finiti alcuni finanziamenti concessi dall’assessorato della Moioli per altrettanti progetti dall’apparente (secondo la Procura) finalità sociale, che in realtà sarebbero serviti per scopi diversi. Il braccio operativo della Moioli, secondo gli inquirenti, era il professor Patrizio Mercadante, leccese da tempo residente a Bergamo e già preside dell’istituto per geometri «Quarenghi», fedelissimo di Mariolina (al punto da impegnarsi nella sua campagna elettorale), all’epoca dei fatti direttore del settore Minori del Comune di Milano.
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