Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 06 Febbraio 2014
Expo 2015: l’idea di Bergamo
Capitale mondiale del mais
Bergamo capitale mondiale del mais. Oggi è quantomeno un azzardo, ma nel prossimo futuro potrebbe essere la replica vincente al sogno sfumato di Capitale europea della cultura 2019.
Bergamo capitale mondiale del mais. Oggi è quantomeno un azzardo, ma nel prossimo futuro potrebbe essere la replica vincente al sogno sfumato di Capitale europea della cultura 2019.
È in dirittura d’arrivo il lavoro del tavolo progettuale Meb 2015 (Mais Expo Bergamo) che cerca nell’esposizione universale di Milano una decisiva rampa di lancio. Da mesi realtà istituzionali e territoriali lavorano per «seminare» un progetto condiviso rispetto alla coltura del mais e alla cultura che attorno ad esso è cresciuta.
Il presupposto è lapalissiano: siamo o non siamo la culla del mais e la terra della polenta? A dare una risposta affermativa, declinata in una serie infinita di spunti, sono stati innanzitutto Provincia, Diocesi, Università, Comune di Bergamo-Orto botanico Lorenzo Rota, Fondazione Mia, Unità di Ricerca per la maiscoltura Cra-Mac, Comune e Comunità del mais spinato di Gandino.
Proprio i chicchi uncinati dell’antica varietà seriana (arrivati, primi in Lombardia, agli inizi del ‘600) sono i primi protagonisti, dato che il progetto di salvaguardia, promozione e valorizzazione del mais spinato di Gandino, avviato nel 2008, è stato preso come paradigma di sviluppo da esportare su larga scala. «Siamo lusingati del riconoscimento dato al nostro lavoro -conferma Filippo Servalli, presidente dell’Associazione costituitasi a settembre -, ma teniamo a porre l’accento sulla rete di competenze, sinergie e potenzialità che Bergamo può esprimere in maniera incredibilmente trasversale».
Cultura e coltura sono i pilastri su cui ha basato le proprie fortune il progetto di Gandino, ritenuto agilmente replicabile grazie al partenariato di un vero e proprio parterre de rois: Camera di commercio, Confindustria, Confcooperative, Cesvi, Celim, Bergamo Scienza, Fondazione della Comunità bergamasca, Aspan, Ufficio scolastico territoriale, Gal, Slow food, Cai, Associazione Fiera di San Matteo, Casa dei Boliviani di Bergamo, Promoserio, Ubi Banca, L’Eco di Bergamo e Orobie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA