Prima simbolo del boom industriale di Bergamo, poi luogo problematico, legato a un degrado che negli ultimi dieci anni lo avevano visto trasformarsi in uno dei più grandi dormitori per sbandati e tossicodipendenti della città. Si tratta dell’ex Cesalpinia di via Bono che, dalla scorsa settimana, è in fase di demolizione. Secondo una stima dei lavori, la demolizione degli edifici esterni dovrebbe terminare a maggio.
Dalla prima demolizione, resteranno esclusi le fondazioni e i pavimenti. Per queste opere i tempi sono ancora da definire con esattezza perché legati ai permessi e alle indagini sui terreni. Il progetto prevede la realizzazione di circa 68 mila metri cubi (26 mila tra commerciale e terziario e 42 mila di residenziale) tra negozi e appartamenti entro i quali troverà spazio anche una nuova strada che collegherà via Bono a via Angelo Mai. Un intervento molto delicato che già in passato aveva suscitato richieste e polemiche, prima fra tutte quella riguardante la carenza di una sufficiente porzione di verde al suo interno. In secondo luogo - lamentavano gli oppositori allo stesso progetto - la viabilità della zona, così com’è, non è in grado di sostenere le abitazioni e le superfici commerciali previste dal piano di recupero.
Di mezzo, tra l’altro, c’era anche la questione del passaggio a livello di via Bono che, secondo il prg, dovrebbe essere ripristinato.
(21/02/2005)
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