Cronaca
Sabato 19 Luglio 2014
Espropri Brebemi, ancora tensioni
«Impegni seri o nuove proteste»
O nel tavolo di lunedì saranno presi impegni concreti oppure mercoledì all’inaugurazione della Brebemi saremo presenti anche noi, e non certo per festeggiare». Gli agricoltori lombardi lanciano la sfida. E lo fanno attraverso le parole del presidente della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini.
«O nel tavolo di lunedì saranno presi impegni concreti oppure mercoledì all’inaugurazione della Brebemi saremo presenti anche noi, e non certo per festeggiare». Gli agricoltori lombardi lanciano la sfida. E lo fanno attraverso le parole del presidente della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini che, ha manifestato a Milano, davanti alla sede di Infrastrutture lombarde spa (Ilspa), insieme ad altri 600 agricoltori provenienti dalle province di Brescia, Milano, Cremona, Como e Bergamo «armati» di fischietti e bandiere gialle (il colore distintivo dell’associazione di categoria).
La Coldiretti Bergamo, con i suoi più di 200 agricoltori presenti, è stata una delle delegazioni che ha aderito in maniera più massiccia alla mobilitazione indetta per manifestare contro il ritardo degli indennizzi alle aziende agricole per le aree espropriate per la costruzione dell’autostrada Brebemi e della Teem (tangenziale est esterna di Milano). La presenza «rumorosa» degli agricoltori, alcuni arrivati in pullman altri con i trattori parcheggiati direttamente di fronte alla sede dell’Ilspa in via Pola (chiusa al traffico dalle forze dell’ordine), ha, a metà mattina, sortito un primo effetto.
Coldiretti Lombardia ha diffuso anche il dossier «Terra tradita» sul quale è riportato che il 90% delle aziende agricole che hanno subito espropri per la costruzione della Teem, e delle sue opere connesse, non sanno ancora quando e quanto saranno pagati: manca infatti ancora la firma del protocollo di intesa per fissare il valore dei terreni in base al quale calcolare le indennità.
Per quanto riguarda Brebemi, invece, delle 300 aziende agricole coinvolte dagli espropri, l’85% è ormai da
anni in attesa del saldo del 20%, e del relativo decreto di esproprio senza il quale sui terreni di cui sono stati privati stanno ancora pagando le relative tasse.
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