Eroina in 600 tappi di pennarelli
Scoperto giro di droga nella Bergamasca

È partita dalla procura di Bologna l’indagine che ha scoperto un traffico di eroina che viaggiava dal Pakistan all’Italia dentro confezioni di mais sigillate ermeticamente, o infilata nei tappi di pennarelli.

I due sistemi per importare in Italia enormi quantità di droga sono stati scoperti dai carabinieri della Compagnia Bologna Borgo Panigale, che hanno recuperato più di 40 chili di eroina bianca e fermato sei persone, tutti pakistani. Lo stupefacente è stato sequestrato in gran parte al porto di Genova, dove i militari hanno intercettato un carico di derrate alimentari asiatiche (in tutto 40 tonnellate) destinate in apparenza a negozi di prodotti etnici, e in parte a Bergamo, dove erano stati spediti a un indirizzo fittizio 600 pennarelli con la droga disciolta e infilata nei tappi. Ne sarebbero state ricavate circa 800mila dosi, con un valore sul mercato dello spaccio stimato in 22 milioni di euro.

I sei fermi sono stati eseguiti a Verdellino e a Zingonia, nel Bergamasco, e a Campagnola Emilia, nel Reggiano, ma l’indagine «Croce Mediterranea» è partita dalla Croce di Casalecchio, alle porte di Bologna, dove lo scorso ottobre i carabinieri avevano individuato un appartamento nel quale una giovane coppia - lei italiana e lui tunisino - spacciava al dettaglio eroina bianca. Da quei «pusher» gli investigatori sono risaliti ai fornitori all’ingrosso della droga, che arrivava direttamente dalle zone di coltivazione dei papaveri da oppio.

Il carico di derrate alimentari è stato intercettato lo scorso 8 maggio al porto di Genova. Fra migliaia di confezioni di spaghetti asiatici e prodotti per kebab, i militari hanno individuato 500 barattoli di mais, alcuni dei quali hanno attirato i sospetti, sia per il peso anomalo sia perché non riportavano la data di scadenza. Metà dei barattoli conteneva infatti 250 panetti di eroina bianca, pressata e solidificata, ognuno da 170 grammi e avvolto con plastica colorata per palloncini gonfiabili. I 40 kg di droga, in questo modo, non sarebbero stati fiutati dai cani delle unità cinofile. Gli alimenti erano destinati a un market di prodotti etnici di Milano, risultato estraneo alla vicenda.

L’eroina bianca, grazie al suo principio attivo e alle modalità di taglio, è ritenuta causa di diversi decessi per overdose registrati a Bologna lo scorso anno. Le indagini dei carabinieri sono state dirette dal Pm Massimiliano Rossi, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Valter Giovannini.

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