Elettricità, arriva la rivoluzione
Tariffe più eque e (finalmente) lineari

Rivoluzione nelle tariffe elettriche per 30 milioni di utenti: viene superata l’attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema introdotta circa 40 anni fa.

Dal 1 gennaio 2016 parte il processo di riforma strutturato in tre anni - spiega l’Autorità per l’energia -: dal gennaio 2018 ogni utente pagherà in modo equo per i servizi che utilizza. La riforma, introdotta dalla direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica, recepita in Italia dal decreto legislativo 102/14 che stabilisce che sia l’Autorità ad attuarla, uniformandoci agli altri paesi europei, prevede che gradualmente venga superata l’attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema (cioè con un costo unitario del kWh che cresce per scaglioni all’aumentare dei prelievi) introdotta circa quarant’anni fa a seguito degli shock petroliferi degli anni ’70. Dal primo gennaio 2018, al termine del processo di riforma, la tariffa di rete e la tariffa per gli oneri di sistema, in totale oltre il 40% della bolletta, saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo.

Ogni utente quindi - si legge nella nota dell’Autorità - pagherà in modo equo per i servizi che utilizza e la gradualità permetterà di evitare eccessivi effetti su chi oggi con bassi consumi paga un po’ meno: ora andrà a pagare l’esatto corrispettivo per il servizio che usa, non più agevolato, ma congruente con i costi. Per tutti gli altri, chi deve consumare di più, ad esempio le famiglie numerose o chi abita in aree non metanizzate, ci sarà una sostanziale riduzione del sovra-costo fino ad oggi sopportato. Per le famiglie in reale stato di bisogno, a basso reddito, in particolare, l’Autorità ha previsto un «ammortizzatore» che annullerà ogni possibile effetto negativo: si tratta del bonus sociale di sconto, che con la riforma nel 2016 viene potenziato, in modo che per le famiglie a basso reddito che ne hanno diritto già dal prossimo anno non ci sia alcun aggravio di spesa, mantenendo allo stesso tempo la propria agevolazione.

A regime, per neutralizzare ogni effetto, l’Autorità ha segnalato a Governo e Parlamento l’opportunità di rafforzare stabilmente il bonus, portando lo sconto dal 20% fino al 35% della spesa, sia con un ampliamento della platea. La riforma della tariffa inoltre - prosegue la nota - consentirà di liberare il potenziale di installazione di apparecchiature elettriche efficienti (ad esempio pompe di calore, auto elettriche o piastre a induzione), oggi frenate dagli eccessivi costi di utilizzo per la progressività della tariffa: questi consumi elettrici potranno essere sostitutivi di quelli di altri vettori energetici (gas, gpl o altro), portando anche ad un ulteriore possibile risparmio.

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