Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 19 Maggio 2014
Elena Carnevali attacca Salvini:
«Affermazioni di un incosciente»
«Cosa non farebbe Salvini per raccattare qualche voto? Nulla, è disposto a tutto». Così l’onorevole Elena Carnevali risponde alle parole del leader della Lega: «È disposto a speculare sull’impoverimento che colpisce una larga fetta della popolazione attribuendone le cause all’euro».
«Cosa non farebbe Salvini per raccattare qualche voto? Nulla, è disposto a tutto». Così l’onorevole Elena Carnevali risponde alle parole del leader della Lega: «È disposto a speculare sull’impoverimento che colpisce una larga fetta della popolazione attribuendone le cause all’euro».
«Se oggi siamo in queste condizioni - dice la Carnevali - la colpa non è dell’euro ma del governo Berlusconi/Lega che non ha mosso un dito per arginare la crisi che ci stava investendo. Noi oggi stiamo correndo ai ripari del loro operato. Salvini può fare qualsiasi affermazione, da usciamo dall’euro a diamo la seconda casa a tutti gli italiani: tanto sa benissimo che non dovrà mai mantenere le sue promesse visto che non sarà mai al governo».
«Per le nostre famiglie uscire dall’euro significherebbe la svalutazione immediata del 30/40percento di quello che hanno costruito. Le nostre aziende manifatturiere non sarebbero più in grado di essere competitive perché il costo delle materie prime che trasformano sarebbe troppo alto. Le affermazioni di Salvini sono le affermazioni di un incosciente che per raccattare voti è disposto a mentire sapendo di mentire. Quelli come lui sono gli alleati del sindaco uscente Tentorio: capaci di qualsiasi slogan, ma incapaci di governare. Basta guardare come hanno ridotto la nostra città. Negli ultimi cinque anni abbiamo perso potere d’acquisto, posti di lavoro, la sensazione di vivere in una città sicura, la certezza dei nostri servizi sociali. Salvini usa la scusa dell’euro come Tentorio usa la scusa del patto di stabilità: per Salvini la crisi è colpa dell’euro, per Tentorio è colpa del patto di stabilità se a Bergamo siamo fermi e, anzi, siamo tornati indietro».
«Eppure città come Ferrara, Bologna e persino Brescia - conclude la Carnevali - quando ancora era amministrata dal centrodestra sono state capaci di ricorrere a fondi europei. Il sindaco di Bergamo no: il sindaco uscente è stato, e forse è, troppo impegnato a tenere insieme le fragili alleanze dello schieramento di centro destra. Ecco perché c’è un’intera città che sta dando ascolto al candidato del centro sinistra Giorgio Gori. Perché la città capisce che senza Europa non c’è futuro e che Giorgio è capace di riportare la nostra Bergamo a competere con le migliori città europee».
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