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Cronaca
Sabato 13 Giugno 2015
Effetto crisi: l’87% evita sprechi nel cibo
E oltre la metà degli italiani va al discount
La crisi ha inciso in particolare sui comportamenti di consumo delle famiglie (73%), non soltanto quelle con reddito più basso (il 90%), ma anche quelle di fascia alta (51%).
La tutela dei lavoratori è un elemento importante per le scelte di consumo alimentare degli italiani: 6 su 10 affermano che pur di andare incontro ad aziende rispettose del lavoro sarebbero anche disposti a spendere qualcosa in più quando vanno a fare la spesa. Lo evidenzia una ricerca sui consumi delle famiglie italiane condotta dalla Flai Cgil insieme a Tecnè e associazione Bruno Trentin e presentata a Expo. In base all’indagine - che ha coinvolto un campione di 6.000 casi rappresentativo della popolazione - 40,4 milioni di italiani hanno risentito negativamente della crisi, mentre 5,5 milioni hanno peggiorato la collocazione sociale di partenza rispetto al 2007.
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La crisi ha inciso in particolare sui comportamenti di consumo delle famiglie (73%), non soltanto quelle con reddito più basso (il 90%), ma anche quelle di fascia alta (51%). Un cambio che si traduce soprattutto nell’evitare gli sprechi (87%) e nel cercare prodotti con migliore rapporto qualità/prezzo. Nel complesso, il 42% delle famiglie ha ridotto i consumi in termini di qualità del cibo che acquista, mentre il 58% fa la spesa nei discount. Il 56% delle famiglie a basso reddito, inoltre, acquista meno di quanto sia necessario e una su 5 si è rivolta alle istituzioni per avere un aiuto per fare la spesa. Gli acquisti restano comunque responsabili e caratterizzati da una vocazione etica (il 74% predilige generi alimentari che derivano da produzioni non inquinanti).
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