L’edilizia pubblica ha segnato il passo negli ultimi 10 anni, e adesso Bergamo deve fare i conti con una sorta di emergenza. Da una parte manca l’offerta, dall’altra mancano i soldi per via dei costi troppo alti. Insomma è venuta a mancare l’azione calmieratrice del mercato ma anche e la disponibilità di alloggi di edilizia pubblica. Proprio per questa ragione si pensa ad un’inversione di tendenza: ecco il senso dell’incontro avvenuto in prefettura con amministratori della citta, della provincia e non solo.
C’erano il sindaco di Bergamo Roberto Bruni, l’assessore all’Edilizia privata e Politiche della casa Roberto Trussardi, lo stesso prefetto Cono Federico, rappresentanti della Provincia, l’assessore regionale Borghini e amministratori dei Comuni di Dalmine e Ciserano.
In questa occasione è stato presentato un accordo quadro territoriale che prevede la possibilità per Bergamo di utilizzare un finanziamento regionale, ipotizzato in 7 milioni e 400 mila euro nei prossimi quattro anni, destinato a sostenere una serie di iniziative peraltro già preventivate dall’Amministrazione comunale.
Un intervento che - secondo l’assessore municipale Trussardi - si può realizzare in tempi rapidi poiché fa riferimento ad un territorio già di proprietà comunale.
La speranza è che la Regione possa sostenere economicamente queste iniziative.
Nei prossimi quattro anni, quindi, la giunta di Palazzo Frizzoni prevede, attraverso questo accordo, di costruire 105 appartamenti singoli e altri 150 circa di tipologia diversa (a rotazione, di tipo temporaneo, anche per studenti universitari). Saranno a canone sociale alcuni, altri con quota di affitto moderato, altri ancora - una decina - in autocostruzione, formula che si rifà ad un programma innovativo della Regione grazie al quale è possibile costruire da sé la propria casa e di diventarne proprietario dopo alcuni anni.
«Si è trattato di un incontro molto positivo - ha commentato il sindaco Roberto Bruni - in cui è emersa una panoramica delle possibilità che si stanno aprendo nel campo delle politiche della casa. Il Comune di Bergamo si è presentato a questo appuntamento con un documento già concreto che ad un primo esame ritengo sia stato giudicato positivamente dalla Regione. Per fine gennaio o metà febbraio contiamo di far partire definitivamente l’ipotesi di un accordo di programma. Vedremo se sarà possibile coinvolgere, come speriamo, anche i Comuni di Dalmine e Ciserano».
Il ventaglio di offerte - ha puntualizzato l’assessore regionale Piero Borghini - va dalla locazione temporanea, al recupero di vecchi edifici, alla soluzione dei problemi che riguardano i centri urbani sovraffollati. Dunque un complesso di iniziative che aiuteranno a risolvere questo grave problema che Bergamo ha, cioè la mancanza di abitazioni a prezzi abbordabili.
(11/01/2005)
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