Cronaca
Giovedì 10 Novembre 2016
Ecco la regina delle multe
Cento in un mese nella Ztl
Succede a Napoli: protagonista una donna che si è dimenticata di inserire la targa nel sistema elettronico
Una dimenticanza nel completare la pratica per il rilascio del permesso Ztl può costare davvero cara. Diecimila euro e una bella crisi di nervi. Ne sa qualcosa una disoccupata napoletana, la signora Raffaella Tofani, che di multe ne ha collezionate un centinaio nell’ultimo mese, roba da Guinness dei primati. Solo un assaggio di quello che sarà il conto finale, che si annuncia salato, considerato che i verbali sono da 100 euro e che le multe ricevute ad oggi si rifanno al periodo luglio-agosto, mentre le infrazioni sono andate avanti fino ai primi di ottobre. Per una previsione finale che si aggira intorno alle 150 sanzioni e a un salasso da 15.000 euro.
Questo non perché «Lady multa», come è già stata ribattezzata la signora, si faccia beffa delle regole. È successo, infatti, che pur avendo regolarmente pagato gli oneri per circolare nella Ztl del centro storico di Napoli, non abbia mai completato l’iter saltando un passaggio decisivo, quello dell’inserimento della targa della sua auto nel sistema che divide gli autorizzati dai trasgressori. «Una colpevole dimenticanza», si difende, che le è stata fatale. È così che la signora Raffaella, convinta di essere in regola, ha violato sistematicamente la Ztl di via Mezzocannone, passaggio obbligato per raggiungere l’alloggio del Comune in cui vive. Su e giù, più volte al giorno, sotto l’occhio inflessibile della telecamera. Fino a quando, il 7 ottobre, il postino ha bussato alla sua porta consegnandole un rotolo di avvisi di giacenza alla posta lungo quattro metri, presagio delle prime 20 multe cui sono seguite tutte le altre. Ora la signora - assistita dall’ avvocato Matteo Morici - si e’ messa in regola ma le multe continuano ad arrivare. «Ormai non le apro neanche più - prova a scherzarci con ironia tutta partenopea - ma la verità è che da un mese vivo nell’angoscia più totale. Mi appello al sindaco. Non ho i soldi per pagare e non ho nulla di proprietà, ma posso lavorare gratis per saldare il debito. Ma fermi quest’incubo».
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