Cronaca
Mercoledì 25 Febbraio 2004
Ecco il Palatenda, un teatro per 1.500 persone
Ecco il Palatenda, un teatro per 1.500 personeParquet e poltroncine rosse. Marabini: «Chi si aspettava un tendone da campeggio andrà deluso»
«Chi si aspettava un tendone da campeggio andrà deluso, questa è davvero una bella struttura. Siamo molto soddisfatti». L’assessore alla Cultura Valerio Marabini varca la porta del Palatenda, i lavori alla struttura prefabbricata in acciaio zincato dietro l’ex Onp di via Borgo Palazzo sono ormai agli sgoccioli. E quella che all’esterno sembra poco più di una grande tensostruttura sormontata da due teli in fibra poliestere, in cima al quale si innesta uno «scatolone» contenente il palco, dentro lascia di stucco.
In primis per le dimensioni: 5.000 metri quadri di spazio, 500 metri di palcoscenico e 1.500 posti a sedere (800 in platea e 700 in tribuna), «400 in più del Donizetti», sottolinea l’assessore, «e tutti con un’ottima visibilità grazie all’inclinazione della platea». E poi per l’organizzazione degli spazi e la cura dei materiali utilizzati: legno e parquet all’ingresso (dovrà essere posato a giorni), moquette rossa, sedie imbottite rosse e grigie in un gioco di luci che mette in risalto la platea.
Gli operai sono al lavoro, gli ultimi ritocchi al palcoscenico e alla moquette sopra la buca dell’orchestra, più grande di quella del Donizetti, prima di sistemare il parquet all’ingresso e di provvedere alle pulizie della tensostruttura che sorge nella zona di via Gleno-via Presolana, accanto alla Cittadella dello sport e di fronte alla futura sede del Cai, il Palamonti: «Ne abbiamo ancora per qualche giorno, poi per quanto ci riguarda siamo pronti a consegnare l’opera», spiega il capo cantiere della Zak strutture geodetiche di Desio (Milano), la medesima ditta che ha realizzato il Teatro Diners della Luna ad Assago e la sede provvisoria del Consiglio regionale della Lombardia. Poi toccherà alla ditta «Decima srl» di Padova, che si occuperà dell’illuminazione scenica del palcoscenico, e alla bergamasca Locatelli, che invece dovrà sistemare gli esterni.
«Il Palatenda - spiega l’assessore - sarà pronto per metà marzo. Abbiamo avuto diverse vicissitudini, l’unica ditta che aveva risposto al bando del Comune aveva poi rinunciato all’appalto, lasciandoci a piedi. Si è dovuto quindi ricominciare con un nuovo bando, resta il rammarico di aver perso almeno un anno di tempo. Ora contiamo di inaugurare il Palatenda dopo Pasqua con un grande spettacolo». Bocche cucite sull’argomento, Marabini preferisce non anticipare nulla. Era stata ventilata l’ipotesi di portare a Bergamo il «Pinocchio» della Compagnia della Rancia e dei Pooh, così come sembra siano stati presi contatti anche con la pop star inglese Sting, ma dall’assessore non arrivano conferme a riguardo. «Aspettiamo. Quel che è certo - prosegue l’assessore - è che il Palatenda inizierà subito dopo l’inaugurazione con la sua attività. Il Donizetti proseguirà con la sua normale programmazione in cartellone fino a fine anno, stiamo solo valutando se trasferire a novembre la stagione di prosa».
Il Palatenda, pensato in un primo momento per sostituire il Teatro Donizetti durante il periodo di chiusura per i lavori di ristrutturazione (se ne riparlerà dopo le elezioni), diventerà comunque un punto di riferimento stabile per spettacoli teatrali, ma non solo: «Inizialmente ospiterà tutti quegli spettacoli che si tengono comunque al Donizetti, anche se non nel cartellone principale, ma anche concerti, musica leggera, manifestazioni sportive, congressi e convention». E in effetti si tratta di una struttura funzionale, che sarà utilizzabile per scopi diversi. «È una struttura dalle giuste dimensioni per una città come Bergamo che, anche quando il Donizetti sarà ristrutturato, sarà sempre utilizzabile», rileva l’assessore.
Varcate le porte del Palatenda, si entra nel salone d’ingresso, nel foyer: sulla destra la biglietteria e gli spazi della direzione, a sinistra il guardaroba. C’è anche il bar, poltrone e divanetti per una breve sosta. Una parte delle pareti sarà poi decorata dagli studenti della Carrara. Lasciato il foyer, si salgono le scale che conducono alla platea. L’effetto è notevole: lo spazio è enorme, con le 1.500 poltroncine ben distribuite, la visibilità è buona e anche l’acustica non dovrebbe creare problemi. Il palcoscenico sembra enorme, ma in realtà è meno profondo di quello del Donizetti, dietro ci sono magazzini, camerini per gli attori e locali per il personale. A lato, uscite di sicurezza in quantità e servizi. «Ovviamente - sottolinea l’assessore - ci sono anche l’aria condizionata e un impianto elettrogeno che parte automaticamente in caso di black-out».
L’unica nota dolente sembra quella dei parcheggi. A contorno del Palatenda c’è un’area da 133 posti auto, un numero esiguo per una struttura che può accogliere fino a 1.500 spettatori. Altri 200 posti auto sono disponibili lungo via Gleno, nel piazzale della vicina sede Atb e lungo la nuova strada di collegamento realizzata tra via Gleno e via Presolana. «Inoltre - spiega Marabini - contiamo di istituire un servizio di bus navetta dal centro al Palatenda, in questi giorni abbiamo distribuito agli spettatori del Donizetti un questionario per chiedere che tipo di servizi vorrebbero».
(Servizio fotografico Yuri Colleoni)
(25/02/2004)
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