Ebola, Regione «pronta su tutti i fronti»
Per i profughi attività di prevenzione

L’assessore Mantovani a Malpensa: «Non ci sono casi e ci auguriamo che non ci siano». Tramite le Asl sono sono attive le attività di prevenzione anche procedendo con la somministrazione delle vaccinazioni previste».

«Regione Lombardia è ovviamente a disposizione con tutti i mezzi necessari in caso di una evenienza straordinaria per quanto riguarda il virus Ebola, anche se non ci sono casi e ci auguriamo che non ci siano». Il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia Mario Mantovani ha visitato oggi a Malpensa (Varese) alle strutture dell’Usmaf (Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera del Ministero della Salute), che si occupano del controllo sanitario su passeggeri e merci che transitano attraverso i punti d’ingresso transfrontalieri

«Venerdì 8 agosto - ha spiegato Mantovani - c’è stata la comunicazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità e si è già svolto un incontro tecnico in Regione Lombardia.Sono qui, per rassicurare i lombardi e dire che è tutto sotto controllo. Non ci sono particolari urgenze, se non un’attenzione maggiore. In ogni caso, per quanto riguarda Regione Lombardia, è pronto l’ospedale Sacco, che ha anche a disposizione mezzi di trasporto straordinari, che devono avere tre scomparti distinti per gli autisti, i medici e per l’eventuale paziente. Siamo pronti su tutti i fronti e abbiamo la sicurezza e la tranquillità di sapere che la sanità in Lombardia è comunque sempre all’altezza del compito

Interrogato sui timori espressi da alcuni cittadini per la presenza di profughi in Lombardia, Mantovani ha sottolineato che si tratta di «preoccupazioni comprensibili» ma ha chiarito che, tramite le Asl, «sono attive le attività di prevenzione nei confronti delle persone temporaneamente alloggiate sul territorio lombardo, secondo le indicazioni ministeriali, anche procedendo con la somministrazione delle vaccinazioni previste». Al 31 luglio erano presenti sul territorio lombardo circa 3200 profughi (130 le strutture di accoglienza), cui sono state offerte più di 1000 prestazioni sanitarie: vaccinazioni e verifica preventiva di varie eventuali patologie; anche più prestazioni su uno stesso soggetto.

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