È morto Gianfranco Stucchi Donò 18 quadri alla Gamec

Si è spento, all’età di 89 anni, nella sua casa in via Brigata Lupi a Bergamo, Gianfranco Stucchi: otorinolaringoiatra, Stucchi è stato uno dei più aggiornati chirurghi plastici italiani, uomo coltissimo e fine collezionista d’arte. La sua vita è trascorsa all’insegna di un’intensa attività scientifica e di una grande passione per l’arte. Nato a Zogno il 12 novembre del 1914, nel 1940 si laureò in medicina all’Università di Pavia. Intrapresa la specializzazione in Otorinolaringoiatria, nel 1941 fu costretto a interrompere gli studi perché chiamato alle armi e inviato al fronte in Africa settentrionale. Fatto prigionero nel 1942 a El Alamein fu inviato, come prigioniero di guerra, in Egitto dove gli venne affidata la direzione del reparto. Rimpatriato nel 1945 e terminati gli studi prese a viaggiare per il mondo, da Parigi a Stoccolma fino agli Stati Uniti, guidato dalla volontà di approfondire e aggiornare continuamente le proprie conoscenze scientifiche e di dedicarsi anche allo studio della chirurgia plastica.

A partire dagli anni ’40, il dott. Stucchi costruì una selezionatissima raccolta di 18 dipinti di artisti europei del Novecento. Da Burri a Fautrier, da Tancredi a Hartung, da Sironi a Music: guidato da un grande acume e da un gusto raffinato, Gianfranco Stucchi non sbagliò un colpo, riuscendo a rappresentare, ad altissimo livello qualitativo, nella sua collezione, alcune delle personalità più significative del secondo dopoguerra. La preziose opere, raccolte con pazienza e intelligenza in circa 50 anni, sono rimaste appese, l’una accanto all’altra, ad una parete della sua casa fino a gennaio di quest’anno quando, volendo generosamente far partecipe la città della sua grande passione culturale, maturò insieme alla moglie Marta la decisione di donare tutta la sua straordinaria collezione alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. Ora il suo dono è affidato al godimento del pubblico, non solo cittadino.

(08/08/2004)

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