È la più grande crisi umanitaria
del dopoguerra per 130 milioni di persone

Di fronte alla più grande crisi umanitaria dal dopo guerra, con oltre 130 milioni di persone nel mondo colpite da guerre e da calamità ambientali, serve un Programma d’azione per l’umanità.

Con questo obiettivo si apre lunedì 23 maggio a Istanbul il primo World Humanitarian Summit voluto dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Alla presenza 65 capi di Stato e rappresentanti dei governi, agenzie dell’Onu, ong e istituzioni umanitarie, sarà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ad aprire la cerimonia inaugurale. Poi toccherà alla cancelliera tedesca Angela Merkel, impegnata a Istanbul anche in incontri bilaterali.

Tra gli altri leader europei, il premier greco Alexis Tsipras, l’olandese Mark Rutte, quello maltese Joseph Muscat. L’Italia sarà rappresentata dal viceministro degli Esteri, Mario Giro, mentre il segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin, presenterà un video messaggio di papa Francesco.

Cinque i pilastri dell’azione umanitaria su cui si concentrerà il summit di lunedì e martedì, tra plenaria, eventi paralleli, tavole rotonde e sessioni speciali: prevenire e porre fine ai conflitti, rispettare il diritto umanitario internazionale in guerra, non abbandonare nessuno, lavorare per mettere fine alle necessità, investire nell’umanità.

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