«È come continuare a guardare
a quel grand’uomo, Papa Giovanni»

«Eminenza, permette? Non so se è solo una mia personale e forse stravagante reazione. Ma, nel sentire la notizia della sua nomina - scrive Alberto Carrara sul sito www.santalessandro.org dopo l’annunci della nomina a Cardinale di mons. Capovilla -, mi è venuta la voglia non di parlare di lei, ma di parlare a lei».

«Eminenza, permette? Non so se è solo una mia personale e forse stravagante reazione. Ma, nel sentire la notizia della sua nomina - scrive mons. Alberto Carrara sul sito www.santalessandro.org dopo l’annuncio della nomina a Cardinale di Loris Capovilla -, mi è venuta la voglia non di parlare di lei, ma di parlare a lei. Naturalmente, siccome non è certo facile con la valanga di telefonate e di visite che avrà in questi giorni, ho pensato di dare sfogo al mio desiderio di parlarle con questa specie di “lettera aperta”. Ho anche l’ambizione di pensare che magari, qualcuno si riconoscerà in questo gesto e amo pensare di fare una cosa che anche altri faranno o ameranno fare».

«Mi sono chiesto, però: perché parlare a lui invece che parlare di lui? Non ci ho pensato molto, ma credo proprio, Eminenza carissima, che sia “colpa” sua. Colpa tra virgolette, naturalmente. Vede, guardare a lei, per noi tutti che viviamo non solo a Bergamo ma anche nei… dintorni, è come continuare a guardare a quel grand’uomo, a quel fiore inimitabile della nostra terra, così grande e così legato a questa terra, che ci è impossibile dimenticarlo.

E siccome non riusciamo a dimenticare lui non riusciamo neppure a dimenticare lei e siccome lei è sempre qui tra noi, contribuisce a tenere in vita tenacemente quella memoria. È talmente vero questo che, lei lo sa molto bene, la terra di Bergamo e della Lombardia e di tanta parte del mondo intero ha continuato ad amare papa Giovanni anche se non ha sempre avuto la possibilità di studiarlo».

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Tutta la lettera è qui: http://www.santalessandro.org/

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