È caos per le nuove esenzioni
Federconsumatori: ticket iniqui

L'Asl si scusa per le lunghe code che in questi giorni si registrano agli sportelli. Colpa dei problemi legati all'entrata in vigore, dal 15 settembre, dei nuovi codici di esenzione per reddito. E in tema di ticket interviene anche Federconsumatori Bergamo: sono iniqui.

L'Asl si scusa per le lunghe code che in questi giorni si registrano agli sportelli di scelta e revoca del medico e nei distretti sociosanitari. Colpa dei problemi legati all'entrata in vigore, dal 15 settembre, dei nuovi codici di esenzione per reddito.

Codici che - si legge in un comunicato - sono stati in automatico travasati e ricodificati nel sistema di gestione dell'anagrafe degli assistiti. In questo modo, spiega l'Asl,  il medico di famiglia, che ha accesso al sistema, è in grado di riportare sulle ricette di prescrizione il nuovo codice di esenzione.

Però il travaso potrebbe aver causato alcuni errori e disguidi, che rendono difficoltoso l'accesso al sistema. E questo ha causato le lunghe code agli sportelli.

L'Asl - spiega il comunicato - si sta attivando per risolvere il problema e chiede la collaborazione dei cittadini e dei medici di famiglia. In particolare chiede agli assistiti di rivolgersi agli sportelli del proprio distretto soltanto quando abbiano urgenza di avere un attestato cartaceo aggiornato, o ritengano di dover rettificare la propria posizione con ulteriore autocertificazione.

Federconsumatori e i ticket
E in tema di ticket interviene anche Federconsumatori Bergamo. In seguito alle decisioni prese dalla Regione Lombardia su come applicare la legge 111 del 15 luglio scorso (tassa di 10 € per ricetta non esente) - spiega l'associazione del consumatori della Cgil -, dal 1° agosto i cittadini che fruiscono e fruiranno di prestazioni ambulatoriali non esenti pagheranno per ogni prestazione più di quanto previsto dalla legge nazionale.

Il problema sta nel fatto - dice Federconsumatori - che coloro i quali hanno la necessità di sottoporsi a esami per i quali già pagano un ticket elevato, si vedranno applicare sino a 30 € in più per ricetta.

Questa decisione, a favore di chi «fa pochi esami e non costosi», di fatto scarica tutti i costi sulle persone che, su prescrizione medica, devono sottoporsi a prestazioni ambulatoriali che già sono costose. E questo indipendentemente dal reddito personale.

Federconsumatori porta anche un esempio
Per esami dall'importo pari a 253,20 €,  il «contributo» richiesto al paziente è stato di 178,21 € così composto:
- partecipazione alla spesa sanitaria (ticket) € 108,00;
- quota fissa legge finanziaria 2011 € 68,40;
- marca da bollo € 1,81.

In questo caso - dice l'associazione - applicando letteralmente la tassa di 10€ per ricetta il contributo per compartecipazione a carico del cittadino sarebbe stato inferiore di almeno 28,10 €.

Ecco perché «Federconsumatori Bergamo ritiene iniqua la decisione di far pagare a qualcun altro i costi che, per legge, dovrebbero essere addebitati su ogni ricetta: a prescindere dal valore della prestazione. In ogni caso riteniamo che i cittadini debbano essere correttamente informati di quanto, e del perché, si chiedono loro dei soldi in più rispetto a quanto comunicato.

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