Cronaca / Bergamo Città
Sabato 08 Marzo 2014
«È Camilla la buona notizia
Crescerà con il papà negli occhi»
«È Camilla la buona notizia. Crescerà con il papà negli occhi». È stato un passo della commovente omelia tenuta dal curato di Seriate, don Stefano Manfredi, ai funerali di Massimo Vismara, il 41enne morto in moto mercoledì 5 marzo in via Monte Gleno.
«È Camilla la buona notizia. Crescerà con il papà negli occhi». È stato un passo della commovente omelia tenuta dal curato di Seriate, don Stefano Manfredi, ai funerali di Massimo Vismara, il 41enne morto in moto mercoledì 5 marzo in via Monte Gleno.
Vismara - che aveva già un figlio, Alessandro, di 8 anni - sarebbe diventato padre per la seconda volta tra meno di venti giorni, in quanto la moglie Lorenza è incinta di Camilla. Una concomitanza che ha reso ancora più tragica - se possibile - la morte del 41enne che lavorava nel settore amministrativo dell’Orobica Pesca.
Proprio la moglie Lorenza, e con lei anche Paolo, fratello di Massimo, ha voluto ricordare il marito con parole toccanti stando anche accanto alla bara con un mazzo di fiori: «Dammi la forza di continuare. Dal cielo sarai la guida per me e per i nostri figli».
Don Manfredi ha invece sottolineato: «Quando succedono queste tragedie ci chiediamo sempre il perché. Il Vangelo dovrebbe dare sempre buone notizie. In questo caso è Camilla, che sta per arrivare, la buona notizia. Nei suoi occhi ci sarà sempre il papà Massimo. È lui che dall’alto darà alla sua famiglia la forza di continuare la vita con amore, fede e speranza».
Vismara era originario di Seriate, ma abitava a Monterosso e l’addio si è tenuto proprio nella chiesa parrocchiale - gremita - di Monterosso con il corteo funebre proveniente dalla camera mortuaria dell’ospedale Giovanni XXIII. A presiedere i funerali anche il parroco di Monterosso, don Luigi Manenti.
Vismara mercoledì stava rientrando al lavoro dopo la pausa pranzo e viaggiando in sella alla sua Suzuki 1.000 quando in curva aveva perso il controllo della sua moto ed era finito addosso alla parte terminale di un autoarticolato morendo praticamente sul colpo: inutili i soccorsi.
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