Cronaca / Bergamo Città
Martedì 04 Febbraio 2014
Droghe leggere: 33 i contrari
La Regione boccia la depenalizzazione
No alla depenalizzazione delle droghe leggere. Il Consiglio regionale ha detto no (37 contrari, 22 favorevoli, con sette consiglieri che non hanno votato) alla mozione presentata dal Patto Civico, e illustrata in Aula dal consigliere Lucia Castellano.
Seduta pomeridiana del Consiglio regionale dedicato in buona parte alla discussione delle mozioni.
Depenalizzazione droghe leggere, bocciata la mozione
No alla depenalizzazione delle droghe leggere. Il Consiglio regionale ha detto no (37 contrari, 22 favorevoli, con sette consiglieri che non hanno votato) alla mozione presentata dal Patto Civico, e illustrata in Aula dal consigliere Lucia Castellano, con la quale si chiedeva alla Giunta di attivarsi presso il Governo per cancellare la politica proibizionista, “una legislazione meramente repressiva causa di sovraffollamento delle carceri”.
Si sono pronunciati contrari Forza Italia, Lega Nord, Maroni Presidente, Nuovo centrodestra e Fratelli d’Italia, a favore Patto Civico e Movimento 5 Stelle, mentre il Pd ha lasciato ai consiglieri libertà di coscienza nel voto.
Per la maggioranza di centrodestra la mozione è stata giudicata “irricevibile” e “fuorviante” perché ” non esiste una droga sicura” e fa passare il messaggio “sbagliato ai giovani che per alleggerire le carceri non si interviene nel recupero ma si cancella il reato”. Per il Patto Civico le ragioni della maggioranza sono state definite “pretestuose perché il documento non propone di legalizzare l’uso delle droghe leggere ma solo la depenalizzazione”, mentre il Movimento 5 stelle ha sostenuto che “non è vero che nei Paesi dove c’è tolleranza nel consumo di droghe leggere il loro consumo non è aumentato”. Il Pd ha ritenuto il documento “un po’ eccessivo in alcune sue premesse” ma si è detto d’accordo nel ritenere che “criminalizzare i consumatori non serve e che comunque il documento non chiede la liberalizzazione ma la depenalizzazione”, da qui poi la decisione di lasciare libertà di voti ai propri consiglieri.
Nel dibattito sono intervenuti Lucia Castellano (Patto Civico), Lino Fossati (Maroni Presidente), Stefano Carugo (Nuovo Centrodestra), Massimiliano Romeo (Lega Nord), Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), Paola Macchi (Movimento 5 Stelle), Maria Teresa Baldini (Maroni Presidente), Claudio Pedrazzini (Forza Italia), Fabio Angelo Fanetti (Maroni Presidente), Roberto Bruni (Patto Civico), Mauro Parolini (Nuovo Centrodestra) e Fabio Pizzul (PD).
Sull’argomento, questa la posizione di Roberto Bruni (Patto civico):
“La richiesta era chiara e semplice: attivarsi per la depenalizzazione dei reati connessi al consumo di cannabis e aprire un ampio confronto sul tema. Prendiamo atto che il Consiglio regionale della Lombardia sceglie di rimanere ancorato a un’impostazione repressiva, per quanto questa si sia rivelata fallimentare”.
Lo dichiara il consigliere regionale Roberto Bruni in merito alla mozione per la depenalizzazione delle droghe leggere presentata dal Patto Civico e bocciata con 22 sì, 37 no e 7 che non hanno partecipato al voto.
“Due sono le domande fondamentali. La Fini-Giovanardi e la sua logica punitiva hanno funzionato? La risposta è no. Tutti i dati a disposizione indicano un incremento del numero dei detenuti, ma nessuna diminuzione né del consumo né tantomeno della produzione di cannabis. Nessun risultato, insomma, se non l’attuale inaccettabile sovraffollamento carcerario e una criminalizzazione anche dei comportamenti. E ancora: le mafie traggono benefici dal proibizionismo? La risposta è sì. E molti, perché è documentato che gran parte delle sostanze stupefacenti alimentano i traffici criminali della ‘ndrangheta”.
“A fronte di queste considerazioni oggettive - conclude Bruni - risulta sorprendente l’esito del dibattito in Aula e della conseguente votazione. C’è ormai una consapevolezza diffusa sul fatto che occorra intervenire. La politica ha invece perso un’occasione importante per confrontarsi senza pregiudizi sul tema e per imprimere una svolta necessaria, invocata anche da organismi internazionali come la Commissione globale per le politiche sulle droghe”.
Esodati, approvate all’unanimità due mozioni
Hanno incassato entrambe il voto unanime del Consiglio regionale le due mozioni discusse oggi pomeriggio e relative al fenomeno degli esodati e dei lavoratori rimasti “per decreto” senza forme di sostegno al reddito.
Il primo documento, sostenuto da Lega Nord e Maroni Presidente e illustrato da Pietro Foroni (LN), impegna la Giunta a sostenere in ogni sede le ragioni dei lavoratori che sono stati esclusi dall’intervento di sostegno al reddito in base all’applicazione del decreto interministeriale 76353 del 16 ottobre 2013. In particolare la mozione chiede alla Giunta di “individuare e attivare misure di sostegno temporanee ed emergenziali, quali il Prestito d’onore, o misure equipollenti, con accollo degli interessi possibilmente a carico della Regione”.
“In questo modo Regione Lombardia – spiega Foroni – sosterrà il reddito dei lavoratori che hanno finito la mobilità ma che ancora non percepiscono la pensione pur avendo maturato i requisiti, penalizzati dall’ultimo Decreto del Governo Letta dell’ottobre 2013”.
Il provvedimento interessa circa 200 lavoratori lombardi che potrebbero ricevere un sostegno di 600 euro mensili in forma di prestito, da restituire una volta percepita la pensione.
Via libera all’unanimità anche al documento presentato da Dario Violi (M5S), leggermente emendato in base alle richieste venute da alcuni consiglieri e dall’assessore all’Economia, Massimo Garavaglia. La mozione mira a “quantificare e rendere noto quanti siano i cittadini lombardi che, non rientrando nella categoria degli esodati, restano oggi sprovvisti di un sostegno economico quando avrebbero dovuto percepire – entro il 31 dicembre 2014 – una pensione sotto il precedente regime previdenziale”. La secondo parte del documento chiede invece alla Giunta di attivarsi presso il Governo al fine di “abrogare la Riforma Fornero, ripristinando il precedente requisito di anzianità minima per l’accesso al trattamento pensionistico”.
Dissesto idrogeologico Oltrepò Pavese
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione del Partito democratico (primo firmatario Giuseppe Villani) che chiede interventi della Giunta per la prevenzione e la tutela del territorio dell’Oltrepò Pavese dopo i gravi problemi idrogeologici causati dalle frequenti piogge di questo ultimo periodo. L’assessore alla Sicurezza e Protezione civile, Simona Bordonali, dopo aver sottolineato che Regione Lombardia nel mese di dicembre è già intervenuta con uno stanziamento di 500.000 euro, ha chiesto ai promotori alcune modifiche al testo. In particolare per inserire nel provvedimento l’invito a proseguire gli interventi a sostegno dei Comuni con meno di mille abitanti per la totale copertura delle spese sostenute e per sollecitare il Governo ad una maggiore attenzione verso i territori lombardi colpiti da avversità climatiche.
Contrasto al gioco del bingo
Dopo la lotta alle slot machine, adesso stop al proliferare delle sale Bingo. A chiederlo è il Consiglio regionale che ha approvato all’unanimità una mozione dei Fratelli d’Italia (firmatari Riccardo De Corato e Fabio Dotti) con la quale si impegna la Giunta e il Presidente da attivarsi per impedire che in Lombardia possano aprire altre nuove sale dedicate al gioco. Nel documento si evidenzia la necessità di “spezzare” il circuito che coinvolge sempre più cittadini nel gioco d’azzardo e che fa della Lombardia una regione nella quale l’importo procapite che si spende nella fortuna è di circa mille e 700 euro, con un picco nella provincia di Pavia che supera i 2 mila e 125 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA