Cronaca / Bergamo Città
Sabato 09 Febbraio 2013
Droga tramite Facebook
Cinque ragazzi patteggiano
Non sapevano che la polizia li stava stava tenendo d'occhio, fino allo scorso mese di dicembre, quando alcuni di loro finirono agli arresti domiciliari o all'obbligo di firma. Ieri mattina, cinque giovani hanno patteggiato pene comprese tra i 12 e i 18 mesi.
«Sciallo, sono a posto», oppure «Sono in emergenza». È un linguaggio misto fra gergo adolescenziale e codice segreto quello che – secondo le indagini della squadra mobile – un gruppetto di ragazzi sui vent'anni, incensurati e residenti in città, utilizzava per concordare piccole ma frequenti cessioni di sostanze stupefacenti (hashish o marijuana).
Non sapevano che la polizia li stava stava tenendo d'occhio, intercettando i loro telefonini, fino allo scorso mese di dicembre, quando alcuni di loro finirono agli arresti domiciliari o all'obbligo di firma. Ieri mattina, davanti al giudice Raffaella Mascarino, cinque giovani hanno patteggiato pene comprese fra l'anno e l'anno e 6 mesi: si tratta dei fratelli F. N. e G. N., di 22 e 19 anni, M. G., 20 anni, M. T., 21 e R. R., 20 anni. A tutti è stata concessa la sospensione condizionale.
A far scattare le indagini, nel maggio del 2011, era stato un episodio specifico: due ragazzi minorenni erano finiti al pronto soccorso per un'intossicazione dovuta all'assunzione di stupefacenti. Gli investigatori della squadra mobile avevano cercato di risalire ai fornitori e avevano così individuato un gruppetto di ragazzi, tutti molto giovani, sospettati di consumare e cedere agli amici del loro «giro» piccoli quantitativi di «fumo».
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