Ancora due italiani sulla cima dell’Everest. Dopo il poker di ieri, quando sulla montagna più alta della Terra erano saliti quattro alpinisti della spedizione «K2 2004», tra cui il bergamasco Mario Merelli, oggi è stata la volta del vicentino Tarcisio Bellò e del valtellinese Marco Confortola. I due alpinisti, accompagnati da uno sherpa e con l’«aiuto» dell’ossigeno, hanno risalito la cresta Nord per oltre otto ore raggiungendone la sommità alle 8.30 di mattina (ora locale). Un’ascensione difficilissima, rallentata dalle fortissime raffiche di vento che oggi spazzavano i campi alti dell’Everest. Talmente violente che il resto della spedizione - Soro Dorotei, Silvio «Gnaro» Mondinelli, e i due «ragni» Giulio Maggioni e Mario Panzeri - ha dovuto accantonare il proposito di salire senza bombole d’ossigeno, rinunciando del tutto al tentativo dopo aver valutato le proibitive condizioni meteorologiche.
E ora, chiuso il capitolo alpinistico, tutti gli scalatori sono rientrati infatti ai campi base e si apprestano invece a fare armi e bagagli per rientrare in Italia. Altri colleghi sono già ripartiti alla volta del K2, dove si svolgerà la seconda parte di questa imponente spedizione celebrativa. L’obiettivo finale resta la vetta della cosiddetta «montagna degli italiani», conquistata per la prima volta da Lino Lacedelli e Achille Compagnoni il 31 luglio 1954.
(25/05/2004)
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