Martinengo, dolore e tanti amici
L’ultimo saluto al giovane Simone

Grande dolore ai funerali di Simone Suardi, il 23enne ucciso da un’auto pirata. La chiesa Sant’Agata di Martinengo era gremita. Grande disperazione tra i familiari, i tanti amici e conoscenti del giovane ragazzo.

Grande dolore ai funerali di Simone Suardi, il 23enne ucciso da un’auto pirata. La chiesa Sant’Agata di Martinengo martedì pomeriggio 22 luglio era gremita. La processione silenziosa è partita dall’abitazione di Simone, nella disperazione dei familiari, dei tanti amici e conoscenti del giovane ragazzo.

La tragedia stradale si è consumata sabato sera a Cortenuova di Sopra, frazione di Martinengo: Simone, che faceva il muratore, abitava a duecento metri da punto in cui si è stato travolto in moto e ucciso sul colpo.

Durante la Messa, il sacerdote don Luigi Pecchenini ha ricordato Simone, bambino e chierichetto fino a 15 anni, e ha invitato la comunità di Martinengo a pregare per la famiglia del giovane, ma anche per l’investitore, ancora non costituitosi, in una sorta di appello a presentarsi davanti alle forze dell’ordine.

Grande dolore tra gli amici del ragazzo, il feretro è stato portato in spalla dai compagni più cari che hanno attaccato sulla bara anche un foglio con il soprannome del 23enne: «Stampi».

Una fatalità terribile, quella che ha causato la morte di Simone, soprattutto se si pensa che il papà Aldo poco tempo fa si era recato in Comune e avevo chiesto di fare qualcosa per limitare la velocità di quel tratto che collega la provinciale 101 «alla nostra frazione – ha ricordato – magari collocando dei dossi per limitare le corse di chi percorre quella strada. Avevo anche detto che se fosse successo qualcosa a uno dei miei quattro figli non avrei perdonato mai il Comune di Martinengo».

Purtroppo l’irreparabile è successo e ora Aldo Suardi piange il suo terzogenito: «Spero che il suo sacrificio non sia inutile ma serva a scongiurare altri episodi del genere a persone che con prudenza percorrono quel tratto di strada, rischiando però ogni volta la vita. Chiedevo almeno un dosso come quelli posizionati nella parte centrale della frazione – ha fatto sapere - ma mi è stato risposto che non c’erano soldi. Assurdo, anche perchè come me la pensano tanti residenti di Cortenuova di Sopra».

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