Cronaca / Bergamo Città
Domenica 10 Maggio 2015
Documenti falsi, profugo preso a Orio
Il giudice: «Reato sì, ma necessità»
Fermato con documenti falsi agli imbarchi di Orio, uno studente siriano è stato assolto dal giudice: reato sì, ma era in stato di necessità.
È il primo caso nella Bergamasca, probabilmente sul territorio nazionale, e almeno quanto al processo penale il finale è stata un’assoluzione perché il fatto non costituisce reato.
Bilal, studente palestinese con cittadinanza siriana, era stato arrestato venerdì per le norme antiterrorismo, lui che dal terrorismo sta scappando e a cui sta cercando di sottrarre anche i familiari.
Viveva nel campo profughi di Yarmouk con madre, anziana, padre trapiantato di reni e una sorella di 16 anni. Poi il tentativo di fuga verso posti più sicuri, dove trovare denaro e medicinali per la famiglia: «Ero l’unico figlio maschio e sono partito a piedi con mia madre verso la Turchia: lei non ce l’ha fatta ed è dovuta tornare indietro. Ci ho messo un mese, camminando a piedi tra le montagne. Poi dalla Turchia ho raggiunto la Grecia».
Lì la scelta che lo ha fatto poi finire in manette a Orio al Serio: l’acquisto per 200 euro di una carta di identità della Repubblica Ceca.
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