Docce vincenti: 2 milioni per la Sla
Con kendoo.it 4 mila euro: avanti
La gara finisce domenica 21 settembre, con la Giornata mondiale per la Sla, sclerosi laterale amiotrofica, ma il traguardo è stato già raggiunto con i 2 milioni di fondi. Prosegue fino a fine mese, invece, la sottoscrizione su Kendoo.it.
La gara finisce domenica 21 settembre, con la Giornata mondiale per la Sla, sclerosi laterale amiotrofica, ma il traguardo è stato già raggiunto: la competizione di solidarietà ingaggiata a colpi di «doccia gelata», per sostenere la ricerca per trovare una cura alla Sla, una gravissima malattia neurologica, a tutt’oggi senza una terapia, e l’assistenza dei malati è stata vinta.
Da tutti quanti hanno risposto alla chiamata lanciata dall’Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), che ha aderito all’Ice bucket challenge organizzato negli Usa quest’estate per l’Als association (con donazioni che in America hanno superato l’equivalente di 80 milioni di euro) chiedendo di aderire alla «gara» perché entro il 21 settembre si arrivasse a raccogliere 2 milioni di euro a sostegno dei progetti dell’associazione in Italia: ebbene, chi a colpi di docce gelate, chi a colpi di carta di credito e bonifici bancari, in moltissimi hanno permesso all’Aisla di abbattere il tetto dei 2 milioni di euro.Una gara, in Italia, che mai aveva raggiunto quote simili per la Sla: negli anni scorsi, in dodici mesi interi di campagne per la ricerca fondi a stento in un anno si raggiungeva il milione di euro. Così se oggi quei 2 milioni a livello nazionale saranno sicuramente raggiunti (ieri la campagna nazionale contava quasi un milione e 900 mila euro, ma di ora in ora si moltiplicavano le iniziative per raccogliere altri fondi), la quota della donazioni salirà ancora, anche perché, per esempio a Bergamo, le adesioni all’Ice bucket hanno avviato altre iniziative collaterali di raccolta fondi per la ricerca.
Tra i vari« nominati», per esempio, c’è stato Carlo Nicora, direttore dell’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che ha lanciato la proposta, a tutti i suoi dipendenti, e a tutti gli ospedali bergamaschi, di donare un’ora di lavoro a sostegno dell’Aisla e dei progetti di ricerca sulla malattie rare. Staffetta raccolta dall’Azienda ospedaliera Treviglio-Caravaggio. Non solo: il direttore de «L’Eco di Bergamo» Giorgio Gandola, «nominato» da Nicora, ha rilanciato aprendo una sottoscrizione tramite la piattaforma solidale kendoo.it, a sostegno dei malati di Sla. Una sottoscrizione che senza tetto massimo, e che chiude il 30 settembre; a oggi, i fondi a sostegno dell’Aisla, avviati dalla chiamata di Gandola, sono quasi 4.000 euro e visto che la catena dell’Ice bucket continua a pieno ritmo nella Bergamasca la cifra finale sarà ben più alta. Tantissime le persone, più o meno note, coinvolte : da Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta, chiamato in causa da Gandola, agli imprenditori Carlo Pesenti, Alberto Bombassei e Andrea Moltrasio, a Daniela Gennaro Guadalupi, presidente della Fondazione aiuto ricerca malattie rare, che ha nominato Nicoletta Morelli, notaio e Soroptimist Italia, (a sua volta ora attende la partecipazione di Massimo Luraghi, presidente del Collegio notarile di Bergamo, di Italo Cerini, primo dirigente alla questura di Lecco e la consorte Carmen Tancredi, giornalista de «L’Eco»).
Ancora: Francesco Galli, amministratore Istituti ospedalieri bergamaschi-Gruppo San Donato, «nominato» da Nicora che a sua volta ha coinvolto Massimo Camerlingo, primario di neurologia del Policlinico San Marco di Zingonia e Guido Colloredo Mels, primario di medicina del Policlinico San Pietro. E ancora, tra i più recenti, Massimiliano Serra, capogruppo Pd in Consiglio comunale a Bergamo che ha nominato il musicista Claudio Angeleri, il diplomatico bergamasco Alessandro Cattaneo e, l’ingegnere Fabrizio Rota. E ancora, chiamata all’Ice bucket per Dino Nikpalj, giornalista de «L’Eco», da parte di Marco Sangalli, amministratore delegato di MediaOn, che ha accettato la sfida lanciata da Lucio Cassia, presidente di Sesaab e docente all’Università di Bergamo, mentre ieri a «L’Eco» è arrivata la foto della «doccia» collettiva di acqua e coriandoli della Croce Bianca di Bergamo, che a sua volta coinvolge Croce Rossa, Soccorso Cisanese e Croce Azzurra di Almenno.
Dall’ospedale di Bergamo piovono donazioni di ore di lavoro: oltre 500 ore a oggi (la retribuzione minima è di 12 euro l’ora) ma la gara solidale è aperta fino alla fine del mese. «Voglio ringraziare tutti: in due settimane abbiamo raccolto più di tre mesi di lavoro. Quello che sembrava un gioco ha mosso risorse che probabilmente non sarebbero arrivate senza un impatto mediatico così forte», ha evidenziato Carlo Nicora. Altrettante partecipazione dall’ospedale di Treviglio: più di 100 dipendenti hanno donato una o anche più ore e la campagna è aperta a tutto ottobre. La scelta di Treviglio è dare i fondi alla sede Aisla bergamasca, guidata da Anna Di Landro (anche lei «docciata») per progetti specifici dedicati proprio a malati del territorio. E oggi, a Treviglio, in piazza Manara, per sostenere l’Aisla si venderanno, nell’ambito della campagna nazionale, bottiglie di vino «solidale» prodotto appositamente per l’Aisla. La generosità ha vinto, ora si deve vincere la malattia e aiutare chi ce l’ha a vivere il meglio possibile. Nonostante la Sla.
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